Visto che la legge approvata l'anno scorso, che ordinava ai nudisti di mettersi un asciugamano sotto le natiche quando si sedevano al ristorante o sulle panchine pubbliche, non ha fermato le proteste contro gli uomini nudi che si aggirano per il quartiere Castro, il supervisor di San Francisco Scott Wiener (il nome è tutto un programma, dato che wiener, un tipo di salsiccia, in slang significa anche "pene"), hafatto votare una legge che introduce nel codice di polizia la proibizione "della nudità su strade pubbliche, marciapiedi, aiuole spartitraffico, parchi e piazze, e sui mezzi di trasporto pubblico, nelle stazioni, sulle banchine e alle fermate, tranne quando si tratti di sfilate, fiere e festival autorizzati."
o aver letto questa notizia, ho inviato il link a Eleonora, la mia amica che alcuni di voi ricorderanno come l'autrice del disco orario artigianale a Santa Barbara. Durante il suo viaggio a San Francisco, infatti, Eleonora aveva incontrato e fotografato un allegro gruppetto di nudisti nel quartiere Castro. Quando ha visto l'articolo, Eleonora mi ha scritto: "Ma è Woody!" L'uomo che compare nella foto pubblicata sul sito di NPR è proprio Woody Miller, uno dei "naturisti" che Eleonora aveva conosciuto quel giorno.E così non ho potuto fare a meno di invitarla a scrivere qualcosa sul suo incontro con Woody. (E mi scusino le persone sensibili, ma non potevo resistere, la foto è troppo bella. Douche, naturalmente, è un insulto. Woody è quello a destra.)"Abbiamo incontrato Woody nel settembre 2012, al capolinea della F Line, Castro. Era a pochi passi dalla ex casa-bottega di Harvey Milk con un paio di amici (Anche senza la t-shirt 'Romney is a douche' non avremmo avuto dubbi sul voto anti repubblicano di uno di loro). Il sole scaldava ancora, quando decideva di affacciarsi, ma un paio di jeans e un maglioncino leggero erano l'outfit ideale. Non per Woody che pareva perfettamente a suo agio con la temperatura, il suo nudismo e gli altri che passeggiavano (vestiti). Non c'era nulla di strano, sconveniente o imbarazzante in quel frammento di vita. Nemmeno l'ombra di un giudizio su quel corpo esposto alla luce del sole o alle folate di vento, e tanto io quanto lui eravamo parte di un arredo urbano abituato al passaggio di abitudini e gusti. Tutti umani."
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