Sembra impossibile che dopo tutto ciò che in questa città è successo si continui come niente fosse. Sembra impossibile che in un periodo di campagna elettorale i competitor del PD consentano al PD di muoversi come gli pare, come ha sempre fatto, con lo stesso identico stile che ha portato, nei decenni passati, la città ad essere la caricatura di se stessa. Sembra impossibile che la cosa passi pressoché sotto silenzio.
Tre anni fa nell'area circostante a Castel Sant'Angelo fu autorizzato, per tre anni, un mercatino di venditori di libri formato da decine e decine di metri quadri con decine e decine di mobili, tutto gestito da un'unica associazione. Il mercatino, come capita in questo casi e come le foto dimostrano, ha rapidamente (probabilmente senza violare le prescrizioni del bando, intendiamoci, ma violandone lo spirito e i presupposti basati su una pretesa allure culturale) cambiato generi merceologici: i libri non si vendono, i souvenir e la paccottiglia turistica sì.
Non si capisce però il motivo per cui l'amministrazione pubblica debba concedere suolo pubblico a cifre ridicole (centinaia di metri quadri nella zona più battuta turisticamente a 35mila euro l'anno di affitto, neanche 3mila euro al mese, alla faccia di chi per aprire un negozio di souvenir paga fior di affitto, condominio, utenze). Si tratta di una concorrenza sleale marchiana che, oltre a danneggiare il commercio regolare, umilia uno dei monumenti più importanti del mondo. Evitiamo di scimmiottare tutti gli oggetti che, in luogo dei libri, si possono trovare in questa "manifestazione" (perché così risulta), visto che le foto sono eloquenti.Sta di fatto che in questi giorni la manifestazione scadeva. L'amministrazione del Primo Municipio (sono gli stessi protagonisti dello scandalo di Piazza Navona, e la cosa deve dirvi molto visto che le modalità e l'approccio sono simili) poteva fare tre cose: o chiudere la cosa ripristinando i luoghi e dando respiro ad un monumento cinto d'assedio dall'ambulantato; o fare un bando facendo vincere il migliore e puntando ad incassare più soldi, non 35mila miserabilissimi euro all'anno; oppure rinnovare la concessione senza bando, senza competizione sul prezzo, senza aprire alla concorrenza, magari decidendo in Giunta e senza passare per il Consiglio. Ovviamente la scelta è stata quest'ultima. Sicuramente non è questo il caso, ma solitamente i partiti politici svendono patrimonio pubblico ad amici e amici degli amici per ottenerne in cambio vantaggi, clientele e bacini di voti. Il PD del Primo Municipio fa una cosa di questo genere alla vigilia delle elezioni e nessun partito (Movimento 5 Stelle incluso) ha nulla da ridire.
E nulla è successo anche dopo l'uscita di un articolo su Repubblica qualche giorno fa. La delibera infatti, che abbiamo avuto modo di visionare, risale al 2 di marzo. L'articolo di Repubblica - nel quale la consigliera proprio del I Municipio Nathalie Naim denunciava il fatto sottolineando anche forse l'illiceità della proroga - risale al 15 marzo. Ma niente di niente per ora. La delibera è fatta, si aspetta il parere delle soprintendenze e nel silenzio più totale si va a regalare ancora una volta suolo pubblico senza alcuna trasparenza, alcuna apertura alla competizione, in nome di una cultura che nei fatti non esiste: si tratta di normalissime bancarelle, con i loro bengalesi a vendere oggettistica di dubbio gusto.
In quell'articolo di Repubblica del 15 marzo era stato sentito anche Jacopo Emiliani Pescetelli, assessore al commercio del Primo Municipio. Sapete cosa dichiarò: "la manifestazione non è impattante, e poi fanno la manutenzione del verde". Ora tutti conoscono il tratto di aiuole e giardinetti che vanno da Castel Sant'Angelo e il Palazzaccio e tutti sanno che si tratta del famoso Zoo dei Ratti di Roma: ci sono più topi che fili d'erba. Ma al di là di questo davvero voi siete d'accordo con l'assessore che considera queste bancarelle non impattanti? Forse per il suo gusto, per il suo stile, per il suo approccio. Speriamo che non sia lo stesso parere della soprintendenza. Senz'altro, poi, sono impattanti per l'economia: sono soldi e risorse tolte all'economia commerciale normale e insufflate artatamente nella economia dell'ambulantato in cambio praticamente di nulla per chi quegli spazi pubblici per l'ambulantato concede. Un suicidio in piena regola.
Ma d'altro canto, giusto per dire di che individui stiamo parlando, si tratta dello stesso Jacopo Emiliani che l'altro giorno, quando molti facevano a gara per solidarizzare con questo blog fatto oggetto di un attacco di stampo camorristico, faceva presente (ovviamente solo alludendo, senza fare nomi, solo mandando messaggetti anonimi "certi personaggi", "alcuni tweet", "tante cose"...) che solidarizzare non era opportuno. Sul territorio che lui amministra si può uscire impunemente di notte, incartare i muri di infamie, ingiurie, calunnie e diffamazioni anonime e lui la considera una cosa normale, rispetto alla quale non scomporsi minimamente. Ma senz'altro Pescetelli si riferiva ad altro e ad altro si riferiva la presidente del Municipio Alfonsi (!!!) che ha posto subito il suo like. Sta di fatto che le segnalazioni su questo post che abbiamo avuto sono state decine e una riflessione la dovevamo ai nostri lettori.
La cosa inquietante non sono tanto loro, la cosa inquietante non è tanto quanto abbia fallito Fabrizio Barca nel cambiare un partito per davvero, la cosa inquietante è che si faccia finta di niente a tutti i livelli (anche nelle opposizioni), la cosa inquietante è che gli altri partiti non facciano notare l'anomalia. La cosa davvero inquietante è che se dovesse vincere Giachetti ci ritroveremo le stesse identiche persone nelle posizioni chiave.
Persone che considerano normale rinnovare bandi senza gara, persone che considerano "non impattante" una roba come quella che vedete nelle foto sopra, persone che senza una nostra forte mobilitazione avrebbero riconsegnato la festa di Piazza Navona a chi sapete, persone che non si sentono a disagio in una città dove i regolamenti di conti e la macchina del fango assume contorni camorristici. E anzi biasima chi solidarizza con le vittime. Persone, ed è forse la cosa più grave, che mistificano la "cultura" (di cui questa città avrebbe enorme bisogno) con la -legittima, per carità - paccottiglia dei souvenir per un turismo sempre più misero (-4% gli arrivi a Pasqua, chissà poi perché eh!?) e sempre più scadente.Finché tutto ciò risulterà inquietante solo a noi, in questa città nulla cambierà.