© Gianfranco Budano: Live show
Qualche tempo fa, alcuni salentini hanno invitato il direttore di Radio Padania a visitare il Salento, affinché possa conoscere e apprezzare questa terra, di cui la lega lombarda, e la radio che le dà voce, hanno detto peste e corna. Salvini accetta, con buona pace di coloro che si sono illusi che un leghista possa mai ammettere che il Sud ha qualcosa di cui andare orgoglioso.
Mi chiedo se sarà sempre così, se dovremo sempre mostrare disponibilità per essere apprezzati; o meglio, se dovremo sempre dimostrare qualcosa al Nord, nonostante gli insulti storici perpetrati nei nostri confronti, dall’unità d’Italia ad oggi.
Francamente credo di no: la dignità della nostra terra e di noi meridionali non passa dall’immagine che il Nord si fa di noi e della nostra cultura, ma dalla tutela che sapremo dare al nostro territorio e alle nostre tradizioni. Non so quanto abbiamo bisogno del turismo imperante, non so quanto contino nella vita di ognuno industrie e borse, so per certo che abbiamo bisogno della terra, dei suoi frutti e della sua benevolenza, perché ci sfama, ci allieta, ci dà salute e serenità.
Preferisco lasciare al Nord l’inquinato Seveso e gli scandali dell’Olgettina; regalerei volentieri anche Cerano e l’Ilva se potessi, con un fiocco rosso, color sangue, quello versato da chi si è ammalato per il miraggio di un lavoro onesto.
Abbiamo invece di che vivere, se solo guardassimo al di là dell’oggi. La disoccupazione nel Sud non dà il diritto a nessuno di credere che sia stata ripristinata la schiavitù in Italia, c’è ancora una Costituzione per la quale siamo tutti uguali e alla cui difesa hanno concorso anche esponenti del meridione.
Il video che segue è solo un minuto di riflessione a margine di una passeggiata in campagna, un piacere di cui nel Salento è ancora possibile godere.