La dirigenza nazionale del mio partito ha in pochi giorni consumato una tragedia ma è anche riuscita a fare chiarezza.
Lo descrive benissimo Ilda Curti sul suo blog:
“Ieri, in 24 ore, è stato ammazzato il corpaccione.
Adesso può succedere di tutto: predoni che piombano per rubare gli ultimi beni, confusione, paura. Solitudine. Frammentazione identitaria: ognuno rinchiuso nella sua casamatta pronto ad espellere chi non è proprio consanguineo. Auto cannibalismo, figli che uccidono i padri anche quando sono innocenti. Perche ce ne sono di padri innocenti, cosi come ci sono figli colpevoli.
Oppure. Oppure. Oppure siamo liberi.
Liberi di riaggregarci, di non guardarci in cagnesco.
Liberi di pretendere un’idea di partito moderno, progressista, laico e di sinistra che tenga insieme le differenze. Finalmente usciti dalla fusione fredda degli ex, che era il peccato originale del PD come l’abbiamo conosciuto. Liberi dai dinosauri perchè finalmente abbiamo capito (siamo stupidi, ricordatevelo) che non è vero che pensano alla sopravvivenza del nostro ecosistema anche se in modo goffo ma usano le loro code pesanti per ammazzare tutto quello che si muove intorno a loro e non gli appartiene.
Liberi e arrabbiati: finalmente disponibili a dire “le salamelle giratele tu”. Anzi: le salamelle fanno schifo e restano sullo stomaco. Come voi, che non riusciamo più a digerire. Liberi di cambiare classe dirigente e non di cambiare nome al partito.
Il PD è roba nostra, di tutti. Elettori, militanti, iscritti, dirigenti diffusi. Che arrivano da tante storie diverse ma non sopportano più la logica degli ex. Quelli che ex non sono mai stati semplicemente perchè non erano nati. Quelli che le battaglie le fanno con le spalle dritte e di fronte. Che non si accorderebbero mai con chi ha distrutto questo paese. Che se ne sbattono della chimica delle alleanze, del cinismo di bassa lega, degli accordicchi umilianti. Quelli che trovano semplicemente insostenibile un Governo politico con il PDL. E si strappano i capelli capendo che è quello che una parte di dirigenti del PD voleva da subito, a dispetto del risultato del 25 febbraio. Quelli che non capiranno mai lo strappo fatto proponendo Marini, il siluramento vigliacco del padre nobile del PD Romano Prodi. Quelli che sentono rumore di gatti che si arrampicano sui vetri sul non voto a Rodotà. Quelli che hanno smesso di credere a tutte le scemenze e sanno benissimo che ad affossare Prodi non sono stati i renziani, i civatiani, i neoeletti passati con le primarie. Non c’è due senza tre: anche questa volta Prodi non è stato fatto fuori per inesperienza. Anzi.
L’ultima occasione, quella della libertà e della ricostruzione. Siamo tanti, siamo di più. Le macerie ci sono, ma chi ha bombardato non combatteva la nostra guerra. Ci proviamo? Nulla da perdere se non l’onore. E, quello, lo stiamo perdendo per conto terzi”.
Io sottolineo alcuni aspetti.
Non servono altri partiti di sinistra.
- Ad uccide Prodi non sono stati i renziani i neoeletti ma ben altri
- I neo eletti sono gli unici ad essersi comportati con onore in questi giorni difficili.
- Perché è assurdo addossare la colpa di quello che è successo agli elettori del PD che fanno parte del popolo della rete. “Il «popolo della rete», quello che fa sbagliare (!) i parlamentari con le sue indicazioni. Non ci interessa sapere se abbiate una vita o un lavoro (o non l’abbiate). Ci interessa solo poter dire che i vostri tweet (e anche gli sms) sono eversivi. Non è un problema di età: il gruppo dirigente del Pd la pensa così. Lo pensa Speranza, lo pensa Bersani, lo pensa il segretario regionale della Lombardia, lo pensano gli altri leader. Lo pensa anche Renzi, a suo modo (dice elegantemente: «a ogni cinguettio, c’è qualcuno che se la fa addosso»)”. Peccato che fino ad ora votino tutti PD e facciano parte della base del partito e dei suoi simpatizzanti.
- Non cambiamo più il nome con gli stessi dirigenti ma i dirigenti.
P.S.: in cauda, faccio notare che se avessimo votato Prodi o Rodotà, non saremmo andati a votare, come le vecchie volpi della politica hanno ripetuto (altro che Twitter) a tutti i giovani deputati. No, semplicemente avremmo fatto un governo del Presidente. Con un Presidente, un governo e una maggioranza molto diversi da quella che vedremo tra qualche ora. Spero sia chiaro a tutti. Anche a quelli che, come me, in questi giorni hanno perduto.