Qui giace come virgola antiquata
l’autrice di qualche poesia.
La terra l’ha degnata dell’eterno riposo, sebbene la defunta
dai gruppi letterari stesse ben distante.
Il fatto di averti scoperta tardi è stato alla fine un vantaggio perché, come tutti gli amori a prima vista, si è trattata di una tale folgorazione che mi ha portata a leggere tutte le tue poesie in blocco, sbancando tutte le biblioteche possibili nella zona in cui vivo. Non ho pianto come quando è morta Alda, ma era un po’ diverso, lei era di Milano, la mia città, e vivo ora con il rammarico di non averla incontrata nella sua casa sui navigli avendone avuto la possibilità negli anni ’90, il rimpianto di aver rifiutato l’invito di un amico. Ma poi mi dico che non fa molta differenza perché le poesie parlano più di mille incontri, e mi torna in mente che la mia amica polacca Agnieszka leggeva i tuoi versi quando studiavamo insieme a Londra, ma non ho mai approfondito, allora, come fossero quelle poesie scritte in una lingua per me incomprensibile. Persino la notizia della tua morte l’ho appresa tardi, quasi per caso, al telefono con mia cugina Tiziana che pure ama leggere poesia. Ma poco importa: sei e sarai senza tempo perché le tue parole resteranno con noi per sempre. Per te:
Non avremo più
tue parole nuove
ma nessuno dei tuoi versi
disincantati preziosi profondi
andrà perduto ma
ancor più apprezzato.
Diventa tu ora musa
e illumina
penne tremanti
alla ricerca
in questo mondo
incerto
spaurito e
pauroso.
Come quello che hai conosciuto
come quello che vogliamo poetare.