Qualche volta mi capita di rallentare, i passi si fanno sempre più lenti, fino a fermarsi. Succede nelle passioni, succede nelle amicizie, succede ogni volta in cui la direzione che ho preso necessita di una riflessione. E meno male che succede aggiungo ..così si ha il tempo di riflettere sul fatto che negli ultimi anni, mesi o giorni ci si è mossi per inerzia, come su un piano inclinato dalla superficie priva quasi di attrito. Si ha tempo di interrogarsi se questa è la direzione che abbiamo scelto o semplicemente ci stiamo lasciando trasportare.
In questo ultimo mese mi è successo proprio con il blog. I miei sette/otto post settimanali sono diventati quattro, poi due, fino a pensare di non avere più niente da dire.
Avete presente quando da ragazzi, pieni di entusiasmo, vi capitava di uscire con dei nuovi amici idealizzati nei primi incontri, immaginandovi una serata emozionante e divertente, magari sognata nei minimi particolari, per poi ritrovarvi delusa in un angolo a pensare: ma che ci faccio qui.
Io che sono stata sempre quella delle spiaggiate, dei falò, delle canzoni cantate a squarciagola, delle chiacchiere a non finire. Io che ho sempre voluto emozionarmi.
Il punto sta lì. Negli ultimi mesi non riuscivo più a emozionarmi e non capivo la motivazione, cosa fosse cambiato. Poi mi sono accorta che avevo smesso di pensare a cosa mi facesse stare bene. E il blog, nato esattamente tre anni fa, per curare l’anima e offrire una via di fuga alla mia curiosità, si era arreso alla consapevolezza di non essere più un’isola felice, ma uno specchio di una società in cui chi sgambetta e trova il modo di arrangiarsi arriva prima,( ma dove? ), di chi non ha molto da dire e copia quello che dicono gli altri, di chi stritolato in un gioco assurdo del mi piace a tutti costi finisce per auto-compiacersi, comprandosi likes come caramelle e distribuendoli a iosa su ogni social. Che fa un po’ ridere perché è un po’ come se si pensasse di diventare intelligenti guardandosi allo specchio e ripetendoselo ininterrottamente.
Però talvolta funziona a in-tortare aziende un po’ più ingenue o alle prime armi. E allora si pensa che sia la cosa giusta, ma non lo è. Insomma qualunque direzione il blog imbocchi, anche lavorativa e professionale, non dovrebbe abbandonare la propria matrice personale e creativa.
Sono sempre stata un po’ lenta ad aprire gli occhi, come a capire le barzellette. Però prima o poi arrivo e la risata parte dalla pancia. Ma dove correranno tutti nella stessa direzione? Non c’è un premio in fondo alla strada, né uno stipendio di millemila euro al mese. Non voglio perdermi il gusto di ciò che faccio perché poi dovrei fare altro.
Quindi riparto, ( ripartiamo… ) con uno slancio nuovo. Una nuova grafica, un nuovo logo, un template che torna essere quello più consono a un blog, ma ripulito dal superfluo. Un maggior uso dell’italiano perché tanto l’inglese lo so poco. E molto made in Italy anche nelle proposte moda.
Un passo avanti in una direzione chiara e voluta. E tante cose da dire.
Quindi… ci vediamo domani.
A presto. Sa
♥♥♥
Details
Grazie a Giorgio per avermi ripulito la casa rendendola esattamente come la desideravo. Ma tu i miei sogni li conosci perché sai sognare insieme a me.
Un grazie speciale a Marco di StudioOvo per averci regalato quella spiga piccolissima e significativa a portarci fortuna ♥
Immagine via google