Il mercato editoriale, si sa, vive anche (o soprattutto?) grazie alle mode. Mode che spesso portano alla ribalta libri che non se lo meriterebbero, trasformandoli in veri e propri casi editoriali senza che ne sia poi ben chiaro il motivo. Per fortuna, ogni tanto, queste mode riguardano anche libri meritevoli. E' il caso di Stoner di John Williams, ad esempio. Un romanzo da poco riscoperto e pubblicato in Italia e che è riuscito a conquistare moltissimi lettori. E io sono sicuramente tra questi. Ho amato Stoner con tutta me stessa: l'elogio dell'uomo medio, della mediocrità, dell'uomo ordinario che si lascia trasportare dagli eventi. Una storia che all'apparenza potrebbe sembrare noiosa ma che Williams, con il suo modo di scrivere, di raccontare, rende meravigliosa.
Da queste mode editoriali nasce poi solitamente un altro fenomeno: quello di tradurre e pubblicare tutto ciò che l'autore di "moda" ha pubblicato, prima e dopo l'incredibile successo letterario che lo ha consacrato. E' un fenomeno che capisco e che, in casi come quello di Williams, approvo e condivido. Così dopo Stoner, uscito originariamente nel 1965, è arrivato Butcher's Crossing, scritto nel 1960, e per ultimo Nulla, solo la notte, in realtà romanzo d'esordio dell'autore americano, scritto nel 1948, quando l'autore aveva solo ventisei anni e quasi vent'anni prima di quello che viene considerato da tutti il suo capolavoro.
Un romanzo breve, questo Nulla, solo la notte, con un titolo che tra l'altro trovo estremamente meraviglioso, che racconta la giornata di Arthur Maxley, un ragazzo dell'alta borghesia californiana, dal passato cupo e controverso, che vive non facendo assolutamente nulla. Il lettore segue Arthur durante la sua giornata, incontra i suoi amici, suo padre a cena e con lui si ubriaca al bar. Ma soprattutto, di Arthur segue i pensieri, i dubbi, le paure, le sofferenze che il passato gli ha lasciato addosso.
Che si tratta di un romanzo d'esordio si sente eccome, soprattutto se, come me, lo leggete dopo aver già letto Stoner. Si sente anche la giovane età dello scrittore, che nel personaggio di Arthur mette un po' tutte le insicurezze e le paure dei ragazzi di quell'età nel rapportarsi con il mondo ma anche solo con le persone che gli stanno attorno, unite alla difficoltà di superare uno shock. La scrittura è un po' acerba, a tratti confusa e a volte un po' si perde in qualche virtuosismo non del tutto necessario. All'inizio soprattutto si fa un po' fatica a seguire la storia, a cogliere i pensieri e capire davvero cosa l'autore voglia dire e raccontare al lettore. Ma man mano che si procede con la lettura, che meglio si conosce questo protagonista (per come si possa conoscere una persona standoci insieme solo per un giorno) tutto prende un senso e una forma, e Arthur si trasforma a sua volta in un personaggio, magari non grande come Stoner (e non per niente, come dicevamo, il romanzo ha vent'anni in meno), ma comunque molto forte e difficile da dimenticare, che lascia presagire cosa di grande l'autore, tempo dopo, creerà.
Ho già in casa il romanzo di mezzo, Butcher's Crossing, e a sto punto sono davvero curiosa di sapere a quale dei due si avvicinerà di più.
Titolo: Nulla, solo la notteAutore: John WilliamsTraduttore: S. TummoliniPagine: 138Anno di pubblicazione: 2014Editore: FaziISBN: 978-8864117027Prezzo di copertina: 13,50 €Acquista su amazon:formato brossura: Nulla, solo la notte