La lettura di un libro di questo genere necessita di un atteggiamento particolare; ciò che va assolutamente evitato è il tipo di approccio di chi vuole sapere come stanno le cose nella realtà.
Non è questo lo scopo del libro, né il tipo di risposta che esso può dare al lettore.
Nel senso che l’autore dice e spiega quello che secondo lui è il motivo per cui tutte queste coincidenze vengono da noi notate, a differenza di tante altre che invece ci lasciano indifferenti.
Per spiegarmi meglio voglio dire: se avete già una vostra convinzione forte riguardo a questi “fenomeni”, beh allora non leggete questo libro perchè perdereste tempo.
Se trovaste qualcosa che vi soddisfa ne trarreste conclusioni affrettate; viceversa se trovaste un pensiero contrario al vostro, allora cerchereste di confutarlo senza pensarci un attimo.
Il libro va letto con semplice curiosità.
Solo con questa premessa diventa interessante, altrimenti sarebbe come leggere chiedere un consiglio ad un amico quando in realtà ci si vuole sentir dire una cosa precisa, oppure leggere un oroscopo credendoci per davvero.
La curiosità senza posizioni predeterminate e senza nemmeno la pretesa di averne una ben chiara a fine lettura.
Questo è l’unico modo di porsi di fronte ad una lettura del genere.
In fondo ciò che costituisce il filo conduttore del libro non è altro che il concetto junghiano di inconscio collettivo, secondo cui ogni essere umano condivide a livello psicologico e spirituale un legame con tutti gli altri esseri umani.
Sostanzialmente è di questo aspetto psicologico che si parla.
Poi succede che l’autore, partito con buone intenzioni, finisca per plagiare un po’ troppo se stesso e allora ecco apparire forzature, collegamenti non del tutto lineari ed altre sottigliezze messe lì a buon gioco della teoria iniziale.
Ecco quindi che più si prosegue nella lettura e più il carisma del professore scema.
Non avrebbe guastato un numero di pagine decisamente inferiore.
Alla fine dei conti la conclusione potrebbe essere questa: un libro che tratta un argomento del genere difficilmente riesce a soddisfare il lettore mettendolo in condizioni tali da avere un quadro chiaro delle teorie esposte.
Di conseguenza, nell’impossibilità di approfondire il tutto, questo testo sarebbe anche potuto essere un po’ più sintetico, ad esempio citando meno casi e trattandoli con più profondità.
Invece le moltissime storie qui riportate vengono poi spiegate in un modo che ricorda troppo alcuni cosiddetti esperti che senza contraddittorio illustrano teorie rivoluzionarie.
In altre parole la lettura di queste storie, molte delle quali in fondo non poi così particolari, appare a mio avviso un po’ forzata nel senso che spesso ho avuto la sensazione che si volesse trovare a tutti i costi qualcosa di straordinario anche dove non erano presenti elementi così fuori dal comune.
Interessante il tema, meno come viene affrontato in diverse sezioni del libro.
Appaiono letture diverse a seconda dei casi e delle storie raccontate: a volte si dà per acquisita un’esperienza come mistica ( il caso dell’odore di rose in chiesa ), altre volte ci si concentra sul puro caso ( l’elezione di un abate con estrazione a sorte tra centinaia di nomi ), per finire poi con il leggere ed interpretare le carte dei tarocchi secondo una chiave di lettura che ricorda più il Giacobbo di Voyager che la psicologia di Jung.
Un libro perciò da leggere con curiosità, ma senza troppe aspettative; più un saggio che finisce con il giustificare qualsiasi tipo di interpretazione piuttosto che fornirne una propria.
Certo che se poi Robert H.Hopcke in questo suo Nulla succede per caso considera una incredibile coincidenza il fatto che negli Stati Uniti un nipote, a differenza del padre che in questo era negato, si ritrovi ad avere una passione esagerata per il baseball ed il football proprio come suo nonno, allora non so più che dire.
Tempo di lettura: 7h 39m