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Numeri

Creato il 24 luglio 2015 da Pedroelrey

Sele­zione di numeri e dati dal mondo dei media, dei social e dell’innovazione digitale

592,4 miliardi

È in dol­lari quanto spen­de­ranno, secondo alcune stime, gli adver­ti­ser sparsi per il globo in pub­bli­cità alla fine del 2015. Un aumento rispetto al 2014 del 6%. Così solo quest’anno media­mente un con­su­ma­tore sarà espo­sto a circa 5.000 annunci pub­bli­ci­tari al giorno (erano 500 negli anni Set­tanta, per dire). Lo scrive su Digi­day Keith Rivers, che ha fon­dato l’agenzia Work­shop Crea­tive, per dirci alcune cose su come alla luce di que­sti numeri neces­sa­ria­mente dovrà cam­biare la filo­so­fia nel fare pub­bli­cità da parte dei brand. La prima regola? Create un rap­porto di fidu­cia e pre­oc­cu­parsi di rac­con­tate qual­cosa che sia impor­tante più per i con­su­ma­tori che non per i mar­chi: please, stop sel­ling

9.656

Sono i “sub­red­dits” ovvero le comu­nità attive gestite da sin­goli mode­ra­tori su Red­dit il cele­bre sito di discus­sione finito nell’occhio del ciclone dopo aver licen­ziato Vic­to­ria Tay­lor figura chiave del sito nel cele­bre for­mat Ask me Any­thing (noto anche con l’acronimo AMA). Migliaia di mode­ra­tori volon­tari, quindi non pagati, che ten­gono in piedi le migliaia di discus­sioni su Red­dit si sono ribel­lati boi­cot­tando il forum – che fa milioni di visite al giorno – e rac­colto 200 mila firme per chie­dere di rein­te­grare la Tay­lor. Una splen­dida occa­sione per fare una rifles­sione a tutto tondo su cosa Red­dit stia diven­tando tra grandi poten­zia­lità, enormi inte­ressi (500 milioni rac­colti recen­te­mente in Ven­ture Capi­tal) e con­ti­nue pole­mi­che. Ma anche una prova di quanto, nel bene e nel male, i forum e le discus­sioni siano ancora una risorsa fon­da­men­tale e impre­scin­di­bile del web. Rac­conta tutta la vicenda Adrian Chen sul New York Times Maga­zine e suscita anche lui qual­che pole­mica (date uno sguardo ad alcuni dei 111 com­menti all’articolo).

1,26 miliardi

È il numero di risul­tati che si otten­gono se si mette su Goo­gle la più clas­sica delle domande che pos­siamo farci di fronte a un opera d’arte con­tem­po­ra­nea: “But is art?”. Tra i primi risul­tati della ricerca è pos­si­bile tro­vare di tutto: uno squalo in for­mal­deide, un letto disfatto, la musica di John Cage, i qua­dri di Mon­drian e quelli di Pol­lock lo scrive in un suo lungo arti­colo pub­bli­cato dal Guar­dian Han­nah Jane Par­kin­son che rac­conta la sto­ria di un per­for­mer che ha orga­niz­zato un’esposizione uti­liz­zando ripro­du­zioni ingran­dite di sel­fie presi da Insta­gram (senza con­senso degli autori) con tanto di com­menti ori­gi­nali ed emo­ti­con. Prezzo delle “opere” 100 mila dol­lari. Così la domanda “ma è arte?” fini­sce per andare in col­li­sione con alcuni dei più urgenti e attuali dibat­titi di oggi: quello della ripro­du­ci­bi­lità dei con­te­nuti, della pri­vacy online e del diritto di pro­prietà nell’era digi­tale. (Fact-checking: digi­tando su Goo­gle But it is art? Abbiamo otte­nuto 1,246 miliardi di risul­tati. Curio­sità: digi­tando Ma è arte? Ne abbiamo otte­nuti 29,8 milioni).

52 miliardi

In dol­lari è il valore delle merci nel set­tore abbi­glia­mento che nel 2020 tran­si­terà su Ama­zon. Già per­ché il colosso dell’e-commerce, noto soprat­tutto per i libri, da anni come tutti sanno vende anche mille altri pro­dotti dalla tec­no­lo­gia ed elet­tro­nica ai mobili per arre­da­mento. Il set­tore abbi­glia­mento e acces­sori però sta assu­mendo un’importanza sem­pre mag­giore in Ama­zon tanto da fare da traino a tutti gli altri, dicono dalla casa madre. Nel 2015 il valore lordo delle merci in que­sto set­tore su Ama­zon è sti­mato, riporta Bloom­berg, 16 miliardi di dol­lari una cifra desti­nata a salire repen­ti­na­mente con una quota nel mer­cato Usa che per Ama­zon dovrebbe pas­sare dall’attuale 5% al 14% nel 2020. Così già nel 2017 Ama­zon supe­rerà in sciol­tezza un lea­der asso­luto del set­tore come Macy diven­tando il numero 1 negli Stati Uniti. Ad oggi (feb­braio 2015) Ama­zon Fashion vanta 40 milioni di clienti. Insomma un motivo in più per avere un sor­riso stam­pato come logo…

+25%

È quanto sono cre­sciuti i ricavi di Ban­zai secondo la rela­zione seme­strale pre­sen­tata in que­sti giorni dall’editore all digi­tal ita­liano quo­tato in borsa da quest’anno. I ricavi secondo la rela­zione nel secondo tri­me­stre del 2015 sono stati di 50 milioni di euro, erano 39,9 nel secondo tri­me­stre 2014. La grande parte di que­sti ricavi è dovuta all’attività di e-commerce (43,6 milioni) e “solo” 6,4 milioni ai con­te­nuti verticali.

21

Sono i dol­lari richie­sti a notte per dor­mire a New York da un host di Airbnb. Dov’è il trucco? Il per­not­ta­mento non è, come soli­ta­mente avviene nel sito, in un appar­ta­mento o in una stanza (anche se Airbnb è famosa per acco­gliere offerte di qual­siasi tipo: castelli, ville, isole pri­vate, bar­che) ma in un Van arre­dato più che digni­to­sa­mente per l’occorrenza. Lo riporta Busi­ness Insi­der e sem­bra che l’annuncio vada alla grande con com­menti entu­sia­sti. Sono (al momento di scri­vere) 17 le recen­sioni con una media di gra­di­mento di 4 stelle e mezzo su 5 (pic­colo par­ti­co­lare: tec­ni­ca­mente dor­mire in un fur­gone par­cheg­giato in strada a New York sarebbe illegale).

imma­gine via Flickr (pub­bli­cata da Craig Sun­ter con licenza Crea­tive Com­mons)


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