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Numeri

Creato il 12 ottobre 2015 da Pedroelrey

Ras­se­gna set­ti­ma­nale di numeri e dati note­voli che forse vi siete persi, sele­zio­nati durante le nostre let­ture su media, web e inno­va­zione digitale

>50%

Il mobile per la prima volta supera il desk­top nelle ricer­che su Goo­gle. Oltre la metà dei 100 miliardi di ricer­che che a livello glo­bale Goo­gle deve gestire men­sil­mente infatti pro­viene oggi da mobile. Lo ha rive­lato Amit Sin­ghal vice pre­si­dente di Goo­gle durante un evento orga­niz­zato dalla rivi­sta Re/code. La noti­zia dello sto­rico sor­passo è stata ripor­tata nei giorni scorsi da diverse testate come Tech­Crunch o Ven­ture Beat, ma la ten­denza era chiara da tempo visto che in mag­gio il sor­passo del mobile sul desk­top era già avve­nuto negli Stati Uniti e in altri nove paesi.

40 milioni

Il Guar­dian ha lan­ciato, gio­vedì scorso, la ver­sione inter­na­zio­nale della sua hom­page, dise­gnata per i let­tori che acce­dono al sito del gior­nale fuori dalla Gran Bre­ta­gna, gli Stati Uniti e l’Australia (paesi dove la testata ha una pro­pria reda­zione). Il traf­fico pro­ve­niente al di fuori di que­sti tre aree ha rag­giunto, rivela lo stesso quo­ti­diano, circa 40 milioni di utenti unici al mese. D’altronde la voca­zione inter­na­zio­nale della testata, già da tempo, è parte fon­da­men­tale della sua stra­te­gia di cre­scita digi­tale: oggi circa 2/3 dei let­tori della ver­sione online del Guar­dian rag­giun­gono il sito del gior­nale da fuori il Regno Unito.

4.100

Twit­ter si pre­para a un taglio del per­so­nale: secondo Digits, il blog di tec­no­lo­gia del Wall Street Jour­nal e il New York Times (che pre­cisa che la fonte ha chie­sto di rima­nere ano­nima) i tagli fareb­bero parte di un piano di ridu­zioni dei costi annun­ciato dallo stesso Jack Dor­sey poco dopo la sua nomina ad ammi­ni­stra­tore dele­gato. I dipen­denti di Twit­ter sono (dato aggior­nato al 30 giu­gno di quest’anno) oltre 4.100 sparsi nelle 35 sedi della società, circa metà di loro sono inge­gneri. E pro­prio loro dovreb­bero pagare mag­gior­mente tri­buto a que­sta ridu­zione di per­so­nale. Le spese a Twit­ter sono in aumento: secondo l’ultima tri­me­strale ammon­tano a 633 milioni, +37% rispetto allo scorso anno.

+4,6%

Aumen­tano le ven­dite di libri di carta in UK, secondo i dati dif­fusi da Niel­sen Book­Scan nelle prime 36 set­ti­mane del 2015 l’aumento delle loro ven­dite sarebbe del 4,6% rispetto allo scorso anno (per un valore di 739,5 milioni di ster­line). Il dato rap­pre­senta una decisa inver­sione di ten­denza visto che dal 2007 nel Regno Unito il valore delle ven­dite dei libri car­ta­cei era con­ti­nua­mente in discesa. Lo riporta il Guar­dian in un arti­colo dove si parla dell’intenzione da parte di Water­sto­nes (una delle prin­ci­pali catene di libre­rie della Gran Bre­ta­gna) di ces­sare nei pro­pri negozi le ven­dite del Kindle di Ama­zon. La causa di tale deci­sione sareb­bero i dati estre­ma­mente delu­denti della com­mer­cia­liz­za­zione dell’eReader nei punti ven­dita della catena. Eppure, sem­pre secondo un gra­fico pub­bli­cato nell’articolo, il valore delle ven­dite degli eBook in UK sareb­bero in costante aumento: dai 169 milioni di ster­line del 2010 ai 563 milioni del 2014.

255.000

Il Boston Globe alla ricerca del pub­blico cat­to­lico: il quo­ti­diano ame­ri­cano sta cer­cando di aumen­tare la pro­pria audience online lan­ciando dei siti ver­ti­cali in modo da cat­tu­rare pub­blici diver­si­fi­cati e inter­na­zio­nali. Tra que­sti lo scorso set­tem­bre il sito Crux (“Cove­ring all things Catho­lic” è la sua tagline) che ha rag­giunto 255 mila utenti unici men­sili a marzo di quest’anno (dati com­Score) oltre a una base di fan sulla sua pagina Face­book di oltre 108 mila utenti. Ne parla Digi­day che mette in risalto come, per il Globe, la scelta sia stata quella di lan­ciare pro­getti fuori dal sito prin­ci­pale della testata: “Non vogliamo diluire la loro por­tata aggre­gan­doli in un unico posto, siamo con­vinti che ci siano più oppor­tu­nità di utili in pro­getti stan­da­lone” ha dichia­rato a Digi­day il Ceo Mike Shee­han. Il mar­chio Globe, infatti è quasi del tutto assente dal sito di Crux. Del pro­getto edi­to­riale, che oggi conta sei redat­tori, si è occu­pato anche il Nie­man Lab che rac­conta come la coper­tura della visita del Papa negli Usa sia stata l’occasione per aumen­tare sen­si­bil­mente il pro­prio traffico.

[Imma­gine via Flickr rea­liz­zata da Vale­rie Eve­rett con licenza Crea­tive Com­mons]


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