Rassegna settimanale di numeri e dati notevoli che forse vi siete persi, selezionati durante le nostre letture su media, web e innovazione digitale
46 milioni
L’ascesa del podcast nei paesi di lingua inglese: l’audio on-demand è cresciuto del 34% nel Regno Unito nel 2014, mentre 46 milioni di americani — il 17% della popolazione — ascolta almeno un podcast al mese. Molto della recente affermazione nei paesi di lingua inglese del podcast è dovuto al successo di Serial, la serie di trasmissioni curate dalla giornalista Sarah Koenig, che lo scorso anno ha battuto ogni record di iTunes con 5 milioni di download che aprendo la strada a questo formato alla “reality TV generation”. Lo scrive il Guardian in un articolo che parla anche di un bel progetto lanciato da Ross Adams — ex dirigente di Spotify — che sta realizzando una serie di reportage sul mondo giovanile da distribuire sulla piattaforma podcast ACast (che ha già ricevuto 3,2 milioni di sterline per lo sviluppo a livello internazionale).
50
Wikipedia ha poca copertura (mediatica): almeno stando ai dati di un’indagine Alexa che monitora il numero di articoli dedicati dai maggiori quotidiani di lingua inglese ai big player del mondo di internet. Da gennaio a settembre di quest’anno infatti a Wikipedia sono stati dedicati solo 50 articoli contro i 1.052 di Google e i 3.423 di Facebook e i 4.344 di Twitter (che andrà anche male ma fa parlare molto di sé evidentemente). Insomma una miseria racimolata dalla grande enciclopedia collaborativa.Lo scrive Venture Beat
–5%
Calano gli utili da pubblicità digitale al New York Times tra luglio e settembre per un 5%. Lo ha ammesso lo stesso amministratore delegato della testata Mark Thompson, che ha però specificato che gli utili da pubblicità stano aumentando per il NYT su mobile, su video e nei contenuti sponsorizzati: tre formati sui quali molte delle energie saranno concentrate in futuro per raggiungere l’obiettivo di raddoppiare gli utili da digitale nei prossimi cinque anni. Lo scrive Politico che riporta tra le altre cose che il mobile advertising rappresenta oggi per NYT circa il 20% dei ricavi pubblicitari digitali, che si attestano a 36,5 milioni di dollari su 367,4 milioni dei ricavi totali del terzo trimestre.
120
Quanto deve essere lungo il lead-in ideale di un articolo su Facebook? Il social media team di Npr ha fatto una ricerca sui 3 mila post pubblicati negli ultimi sei mesi sul proprio account ufficiale (che ovviamente rappresentano una delle fonti principali di traffico verso il sito della testata). In particolare si sono concentrati sui lead-in, il testo di lancio dei post, per capire quale fosse la lunghezza ideale per generare più interesse (quelli di Npr ne fanno sia di molto brevi che di lunghissimi). Alla fine sembra che il click-through rate più alto sia stato ottenuto lancilungi dai 40 ai 120 caratteri. Bene, d’ora in poi solo lead-in brevi o brevissimi. Non proprio visto che dicono da Npr che hanno pubblicato tutti i risultati del loro studio, alcuni messaggi più lunghi “possono ancora educare e informare il pubblico (e funzionare bene secondo alcune nostre metriche), continueremo a farli ogni volta che sentiamo che il lancio di un articolo lo richiede”.
+37,2%
Ottimo bilancio per LinkedIn: il fatturato trimestrale del social network dedicato al lavoro è aumentato del 37,2% raggiungendo i 779,6 miliodi di dollari (valore superiore a quello delle stime degli analisti). I ricavi da pubblicità sono invece aumentati del 28% e quello dalle membership del 21%. Nella sue relazione trimestrale LinkedIn ha precisato inoltre che il numero totale dei membri è aumentato del 20% raggiungendo i 396 milioni alla fine del terzo trimestre.Lo riporta la Reuters.
[immagine via Flickr realizzata da Clyde Robinson e pubblicata con licenza Creative Commons]