Magazine Media e Comunicazione

Numeri

Creato il 16 novembre 2015 da Pedroelrey

Ras­se­gna set­ti­ma­nale di numeri e dati note­voli che forse vi siete persi, sele­zio­nati durante le nostre let­ture su media, web e inno­va­zione digitale.

9,8 milioni

I social media nelle ore di ter­rore: I social media hanno svolto un ruolo impor­tante nelle ore ter­ri­bili e dram­ma­ti­che durante l’attacco ter­ro­ri­stico di Parigi, per rac­co­gliere noti­zie ma anche per lan­ciare ini­zia­tive spon­ta­nee come l’hashtag #Por­teOu­verte ser­vito per segna­lare i cit­ta­dini dispo­ni­bili ad aprire la porta della pro­pria casa e dare un riparo a chi, fug­gendo dalle zone col­pite dai ter­ro­ri­sti, cer­cava un rifu­gio sicuro. Una prima ana­lisi del traf­fico durante que­gli inter­mi­na­bili momenti l’ha rea­liz­zata Fran­ce­sco Russo nel suo blog uti­liz­zando come stru­mento Tal­k­Wal­ker. Uno spac­cato inte­res­sante di quanto stava avve­nendo su Twit­ter con oltre 9,8 milioni di tweet rag­giunti dagli hash­tag più uti­liz­zati, ad esem­pio: il citato #Por­teOu­verte ha rag­giunto 1,1 milioni di tweet, men­tre un gra­fico mostra l’evoluzione tem­po­rale delle con­ver­sa­zioni su Twit­ter, con un primo picco alle 23,45 con 160 mila tweet per #Paris, e un altro picco di 159 mila tweet alle 00,30 per #PrayForParis.

66,9 milioni

Il sor­passo (digi­tale) del Washing­ton Post sul New York Times: ad otto­bre il sito del Post ha rice­vuto più visite di quello del Times: 66,9 milioni di utenti unici mul­ti­piat­ta­forma il primo con­tro 65,8 milioni del secondo. Lo riporta Digi­day che sot­to­li­nea come l’evento segni una pie­tra miliare nella corsa alla supre­ma­zia digi­tale tra le testate tra­di­zio­nali: lo svi­luppo digi­tale del Post avviato con deci­sione dalla gestione tar­gata Besoz sta dando i suoi frutti: un tasso di cre­scita del traf­fico del 59% in meno di un anno, men­tre il traf­fico del NYT sem­bra essere in fre­nata con i visi­ta­tori men­sili di otto­bre in calo rispetto a set­tem­bre (-700 mila visi­ta­tori unici). La neces­sità di recu­pe­rare ter­reno sarebbe, scrive ancora Digi­day, una delle ragioni per cui al NYT avreb­bero recen­te­mente deciso di atti­vare un team spe­cia­liz­zato nel ren­dere virali i pro­pri arti­coli pub­bli­cati sulle varie piat­ta­forme digitali.

82

I numeri del cro­w­d­fun­ding in Ita­lia: sono 82 le piat­ta­forme esi­stenti in Ita­lia delle quali 69 attive e 13 in fase di lan­cio, 51 di que­ste hanno rispo­sto al que­stio­na­rio pro­po­sto dall’Università Cat­to­lica del Sacro Cuore che ha rea­liz­zato uno stu­dio sul cro­w­d­fun­ding nel nostro paese. Un po’ di numeri emersi dall’indagine li ha rac­colti Nòva del Sole 24 Ore: il valore com­ples­sivo dei pro­getti finan­ziati attra­verso le realtà inter­vi­state rag­giunge i 56 milioni di euro. Il 40%, però, arriva da piat­ta­forme basate sul debito e il 36% dall’unica ita­liana ibrida donazione-debito. Il tasso di suc­cesso è media­mente del 30% in calo rispetto al 37% dello scorso anno. Nelle piat­ta­forme lavo­rano 249 per­sone, per una media di 5,7 lavo­ra­tori cia­scuna. I fon­da­tori delle piat­ta­forme sono in peva­lenza maschi (68%) e hanno un’età media di 38,5 anni.

2%

Il con­sumo ener­ge­tico del digi­tale: nono­stante l’idea cor­rente sia quella di asso­ciare l’online a qual­cosa di uni­ca­mente “vir­tuale” e quindi non fisico le emis­sioni totali di car­bo­nio dovute a tutti i data cen­ter sono sti­mate pari al 2% delle emis­sioni glo­bali, ovvero una quota che può essere equi­pa­rata a quella dovuta alle emis­sioni da traf­fico aereo. Nel solo Regno Unito inter­net con­suma circa l’8% della pro­du­zione com­ples­siva di ener­gia nazio­nale, una quota che potrebbe rag­giun­gere addi­rit­tura il 100% nel 2035. Lo scrive il Guar­dian in un arti­colo che illu­stra i primi risul­tati del pro­getto Sym­pact (nel quale il Guar­dian è coin­volto diret­ta­mente) che stu­dia e misura il reale costo ener­ge­tico e l’impatto ambien­tale delle atti­vità digi­tali dell’industria editoriale.

–10%

Por­no­hub e gli sce­nari apo­ca­lit­tici: sem­bra che l’uscita – il 10 novem­bre scorso –- dell’attesissimo Fal­lout 4 sesto capi­tolo del cele­bre video­gioco post-apocalittico abbia avuto riper­cus­sioni note­voli sul traf­fico di Por­no­hub pro­vo­can­done una decisa fles­sione pari al 10% nel solo giorno del suo rila­scio. A scri­verlo è Ven­tu­re­Beat che cita diret­ta­mente il sem­pre aggior­na­tis­simo blog dedi­cato alle insight della piat­ta­forma video per adulti, che riporta dati molto det­ta­gliati: fles­sione mas­sima appena il down­load del video­gioco era dispo­ni­bile e altro calo dopo le 6 di pome­rig­gio quando molti utenti abi­tuali del sito tor­nati a casa da scuola o dal lavoro hanno pre­fe­rito cimen­tarsi con il nuovo video­game. Bethe­sda Soft­works l’azienda che pro­duce Fal­lout 4 ha dichia­rato nei giorni scorsi di averne già spe­dite ai riven­di­tori oltre 12 milioni di copie per un valore com­ples­sivo di 750 milioni di dollari.

[imma­gine via Flickr rea­liz­zata da David Goeh­ring e pub­bli­cata con licenza Crea­tive Commons]


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