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Numeri

Creato il 21 dicembre 2015 da Pedroelrey

Ras­se­gna set­ti­ma­nale di numeri e dati note­voli che forse vi siete persi, sele­zio­nati durante le nostre let­ture su media, web e inno­va­zione digitale.

300 milioni

I finan­zia­menti a News app bel­lis­sime, pra­ti­ca­mente fal­lite. Aggre­ga­tori di noti­zie, nuovi modi leg­gere e costruire le news da mobile, algo­ritmi fan­ta­stici per con­net­terci con arti­coli bel­lis­simi: Circa, Pri­sma­tic, Zite, nono­stante idee bril­lanti hanno chiuso in que­sti mesi, Fli­p­board se la passa male e altre come Nuz­zel, Poc­ket o Paperli invece con­ti­nuano cer­cando ancora un pro­prio modello di busi­ness. Molti ven­ture capi­ta­list hanno inve­stito su di loro, quanto? Più di 300 milioni di dol­lari in que­sti ultimi anni, il conto lo ha fatto la società di ana­lisi CB Insight in que­sto pezzo  molto inte­res­sante da leg­gere nel quale tro­viamo anche una time­line e una tabella che rias­su­mono tutti i finan­zia­menti rice­vuti dalle prin­ci­pali news app. Fli­p­board ha rac­colto il grosso di que­sti finan­zia­menti, ben 210,5 milioni, seguita a grande distanza da Pri­sma­tic con 16,2 milioni e Poc­ket con 14,5 milioni.

0,18%

Share sotto le aspet­ta­tive, chiude già Gaz­zetta Tv? Lo scrive il Fatto Quo­ti­diano che mette insieme un po’ di numeri e dati dei primi mesi del pro­getto edi­to­riale di Rcs: ascolti sotto le aspet­ta­tive fermi allo 0,18% con pic­chi dello 0,35% per eventi in esclu­siva come la Copa Ame­rica, rac­colta pub­bli­ci­ta­ria intorno ai 5,5–6 milioni di euro. Troppo poco, riporta il Fatto, per un pro­getto su cui l’editore della Gaz­zetta pun­tava molto con finan­zia­menti pro­gram­mati di 10 milioni per il 2016 e 45 milioni tra 2017 e 2019. L’ipotesi di dismis­sione a que­sto punto sem­bra essere sul tavolo della nuova ammi­ni­stra­trice dele­gata. Il piano trien­nale 2016–2018 di Rcs sarà pre­sen­tato pro­prio oggi, è pro­ba­bile che anche sul futuro di Gaz­zetta Tv pos­siamo capirne qual­cosa di più.

5,1

La velo­cità di con­nes­sione media glo­bale: è aumen­tata del 14% anno su anno a 5,1 Mbps nel terzo qua­dri­me­stre del 2015. Lo scrive Ven­ture Beat ripor­tando dati che pro­ven­gono da un recente report di Aka­mai Tech­no­lo­gies. Il dato meno posi­tivo è che solo il 5,2% degli utenti inter­net ha una con­nes­sione a banda larga di almeno 25,0 Mbps. La velo­cità media dell’Italia, secondo que­sto report, è di 6,5 Mbps ben distante da quella di Nor­ve­gia 16,4 Mbps, Sve­zia 17,4 Mbps o Ger­ma­nia 11,5 Mbps (per limi­tarci alla sola Europa).

16,1 miliardi

Gli inve­sti­menti pub­bli­ci­tari nei video online nel 2015: l’online adver­ti­sing è il set­tore pub­bli­ci­ta­rio che regi­stra la cre­scita mag­giore con un + 28.9% anno su anno nel 2015 e inve­sti­menti che rag­giun­gono quota 16,1 miliardi di dol­lari a livello glo­bale. Lo scrive Digi­day in un clas­sico arti­colo di fine anno 5 things we lear­ned in 2015 from the year in media deals. Una delle ten­denze che ha carat­te­riz­zato quest’anno, secondo Digi­day, è appunto l’online adver­ti­sing e dati alla mano (for­niti in que­sto caso dall’agenzia Zeni­thOp­ti­me­dia) sem­bre­rebbe che anche per il 2016 que­sto trend debba rin­no­varsi visto che è pre­vi­sta un’ulteriore cre­scita degli inve­sti­menti in que­sto set­tore del 22,5%.

20–45

I CPM dei pod­cast tra i più alti del mer­cato pub­bli­ci­ta­rio (degli Usa). Della rina­scita dei pod­cast si parla molto, e si con­ti­nuerà a farlo visto il cre­scente suc­cesso di que­sto for­mato di con­te­nuti, Vox ci spiega in un lungo arti­colo il per­ché di tanto suc­cesso. Una di que­ste ragioni è che i pod­cast ren­dono di più, almeno sul mer­cato pub­bli­ci­ta­rio ame­ri­cano. Il loro costo per mille (CPM) la metrica stan­dard uti­liz­zata dall’industria pub­bli­ci­ta­ria per l’online è com­preso tra i 20 e i 45 dol­lari, riporta Vox. Per dare un ter­mine di para­gone: i CPM dei pro­grammi TV variano da 5 a 20 dol­lari, quelli dei pro­grammi radio da 1 a 18 dol­lari e le ads online nor­mal­mente tra 1 e 20 dollari.

[imma­gine via Flickr rea­liz­zate da Fran­cis Mariani con licenza Crea­tive Commons]


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