Numeri atomici

Creato il 14 marzo 2011 da Alesan
Il mondo volge lo sguardo impaurito ed esterrefatto verso il sol levante, tutti i quotidiani del mondo aprono sulla catastrofe appena avvenuta (tutti no, il Giornale ha altro per la testa, ad esempio l'eroismo del premier...) e su quella che, potenzialmente, potrebbe avvenire. Dove non arrivano i cataclismi arriva l'uomo, con le sue energie pulite e le sue centrali di ultima generazione estremamente sicure. Allo stato attuale il Giappone conta 55 reattori nucleari operativi e uno in costruzione. Per capire di cosa parliamo, anche per gli ignoranti come me, diciamo subito che il Giappone ha una superficie di 377000 chilometri quadrati contro i 301000 dell'Italia. Pur essendo poco più grande, l'arcipelago asiatico conta 127 milioni e spiccioli di esseri umani, mentre noi siamo meno di 61 milioni. I 55 reattori di cui sopra producono il 28,9% del fabbisogno di energia elettrica per quelle 127 milioni di persone, va da sé che i 4 in progetto da noi darebbero forse anche meno. Il prezzo che i giapponesi, oggi, potrebbero pagare per aver scelto di produrre meno del 29% dell'energia in quel modo rimanendo nel frattempo tra i più grandi importatori di petrolio al mondo è, direi, abbastanza alto. Non mi va di essere fatalista, di dire che alla fine la sfiga è sfiga e non si può stare a guardare eventi naturali di quel tipo. Vorrei che ci si dicesse dove sta il senso di rischiare tanto invece di investire in energie rinnovabili e nell'educazione del cittadino al risparmio. Vorrei cercare di capire in che modo si possa decidere di correre un rischio del genere per avere meno del 30% dell'energia elettrica di cui si ha (avrebbe... ne usiamo un pochetto in più mi sa) bisogno.
In Europa siamo poco sotto i 200 reattori attivi, la Spagna ne ha 8 eppure, ai primi due sassi tirati contro la tenda di Gheddafi, si era già in stato di emergenza energetica. Al mondo sono attualmente attivi 443 reattori nucleari che producono il 14% dell'energia rispetto al consumo della stessa dell'intero pianeta. Davvero, a questi numeri, dovremmo rischiare ed investire ancora? Davvero dovremmo impegnarci a costruire altre cattedrali della morte pronte a resistere a tutto fuorché ad un terremoto come tanti ce ne sono ogni anno? Raggiungessimo la totale indipendenza energetica non sarei comunque d'accordo ma ne capirei il bisogno, diciamo così, politico. Ma a queste condizioni, dove una scoreggia nel Magreb manda tutto all'aria comunque, per quale assurda ragione dobbiamo continuare a fondere neuroni sperando che non vi sia mai uno, anche un solo minimo incidente che manda a puttane la terra per secoli? Qualcuno che non faccia parte di una strana lobby che ha disegni incomprensibili ai comuni mortali ha una risposta? Anche perché, per questioni di tempo e comprensione, non ho ancora posto il problema dei rifiuti visto che, rimanendo sempre al Giappone, per quel 29% di energia di utilizzano più di 8000 tonnellate di uranio. Ottomila tonnellate. Allora, qualcuno ha una risposta? No, perché io avrei anche deciso che al primo mattone che poggiano a Caorso mi faccio arrestare, sparare, torturare... ma non gliela faccio costruire una centrale in più in questo mondo.

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