Circa 270.000 migranti illegali hanno raggiunto l’ Europa finora. Se riflettessimo tutti per 3 secondi, questo numero dovrebbe essere facilmente maneggiabile in un continente di 500 milioni di persone. E’ ridicolo e offensivo farci credere che tali profughi di guerre, migranti economici o semplici clandestini (chiamateli come volete) stiano mettendo a repentaglio l’Unione Europea.
E’ scandaloso che nazioni come Gran Bretagna, Irlanda, Spagna e paesi dell’Est come Polonia, Estonia, Lettonia e Lituania si siano opposte a maggio alle quote nazionali di 32.256 richiedenti asilo in due anni scaricando tutto l’onere sulle frontiere della fortezza Europa: Italia e Grecia. Tanto più che le quote sarebbero state fatte sulla base della popolazione e del PIL di ogni Stato.
L’Irlanda è il caso più ipocrita. I “mangia patate” irlandesi espatriati in ogni dove pur di sfuggire alla miseria a cavallo tra Ottocento e Novecento si oppongono all’accoglienza di poche centinaia di migranti. La solidarietà europea, fatta di centinaia di miliardi di Euro, andava bene per salvare le banche e la speculazione delle multinazionali americane di Dublino, ma non adesso. Siamo tutti europei quando c’è da ricevere (quattrini direi).
La Gran Bretagna è complice del caos libico perchè paese della NATO i cui aerei hanno contribuito nel 2011 con la no – fly zone alla caduta di Gheddafi e all’odierna situazione.
Alle repubbliche baltiche (Lettonia, Estonia e Lituania) è stato richiesto di ricevere 725 migranti. La popolazione totale dei tre Stati ammonta a 6.2 milioni di abitanti. L’opposizione all’accoglienza ha coniato lo slogan ban-the-burqa (proibisci il burqa). E’ una situazione degna di una sceneggiata napoletana.
Nel 1983 prima dell’entrata nell’Unione Europea, la Spagna aveva 380 chilometri di autostrade. I soldi della CEE e poi dell’UE hanno permesso all’arretratezza economica relativa del paese iberico di costruire 6.000 km di autostrada in poco meno di vent’anni. Nel 2012 le banche spagnole hanno inoltre ricevuto 100 miliardi di euro dalla BCE e Commissione europea senza obbligo di restituzione. Al Sacco di Mele marce che dirige la Spagna oggi qualcuno dovrebbe ricordarglielo.
Sulla Polonia (popolazione 38 milioni e mezzo) che rifiuta i migranti? No Comment. E’ solo molto triste ricevere questo comportamento da un paese che ha subito tantissime angherie nel corso della sua storia e non ultimo le deportazioni naziste.
La più simpatica è stata la richiesta della Slovacchia che vorrebbe avere solo immigrati cristiani. Mi riesce difficile capire sotto quale droga sia stata fatta questa richiesta.
Altre volte l’Europa si è trovata davanti a scenari dove era obbligatorio essere solidali. Basti ricordare la guerra nei Balcani e l’esodo verso le nazioni confinanti in primis verso la Germania. Andando più indietro i 100.000 vietnamiti della guerra del Vietnam ospitati in Francia negli anni Sessanta. Ma siamo sopravvissuti.
Papa Francesco è indignato per come l’Europa sta trattando queste persone. E’ indignato perchè ha riflettuto solo 3 secondi. I leader politici nell’ormai prossima riunione di Bruxelles sull’emergenza immigrati, oltre a riflettere e a far riflettere come Papa Francesco, dovrebbero parlare ai loro popoli anche di demografia.
Entro dieci anni, secondo il gruppo di esperti di Bruegel, la forza lavoro dell’ Europa incomincerà a diminuire. Nel frattempo, l’ Africa crescerà rapidamente. Entro il 2050 un prospetto delle Nazioni Unite annuncia che la popolazione africana sarà tre volte quella dell’ Europa da una volta e mezzo di oggi e sarà molto più giovane. L’ Unione Europea deve pensare al suo immenso esercito di pensionati e sul come fare per trovare i soldi senza lavoratori europei.
Agli Europei non rimane che una speranza per arginare l’immigrazione. Amarsi e unirsi sempre di più (nel vero senso della parola).