fido compagno di una decade
Mia nonna diceva: la rabbia della sera tienila per la mattina; la rabbia della mattina tienila per la sera.E via così.
Sono nove giorni che, tra sera e mattina, mi tengo fra i 38 e i 39 di febbre. Oggi, se doppio le cinque di pomeriggio, è il primo giorno che non prendo tachipiraus. E’ anche il primo giorno che ho mangiato.
Lasagne.
Il mio vecchio medico (chiamato a soccorso dopo che il nuovo medico mi ha imbottita di tachipirina 1000 per telefono) mi ha detto che, tra nausea, vomito e resto, meglio lasagne a brodini e latte caldo.
Comunque, per dire, sono diminuita un chilo.
Una settimana di digiuno e diminuisco un chilo?
‘Fanculo la dieta. Non serve a niente nemmeno stare a digiuno (rabbia).
Mio figlio ha rifatto il letto (lo minacciavo con la lupara dal mio), che adesso non sembra più la tana di un tasso dopo il periodo invernale (non cade in letargo, ma l’attività è ridotta); adesso sembra solo un rifugio non antiatomico prima dello scoppio della bomba (ma dopo l’allarme).
Intanto leggo sul cellulare notizie preoccupanti sulla scemenza di chi mi circonda, inteso come Paese, inteso come Europa, e mi fermo lì (rabbia).
Scopro che il bel corso di aggiornamento all’archivio sarà subito interrotto perché il responsabile va in pensione (rabbia) e la nuova responsabile vuole usare i soldi per sistemare l’archivio (panni swiffer, rabbia).
I miei colleghi, di fronte a due classi oggettivamente disastrose, hanno promosso tutti, tranne una. MeiMei viene bocciata perché in terza media non saprebbe scrivere un tema in italiano, non riesce a seguire le lezioni di tecnica, storia, scienze, matematica, musica e così via; non porta i materiali, fa fatica a capire qualunque semplice istruzione e così via.
Voi dite: come Lucchetta?
Bravi, proprio.
Lucchetta che riassume così l’inizio di una favoletta su un albero (seconda media: riassumi una favola su un albero!):
“In un bosco che è un parcheggio, un acero dal fusto e dalle foglie.”
Punto.
CìnCiùE, per dire, comincia così:
“C’era una volta, in un bosco che è un grande parcheggio, un acero dal fusto molto alto e belle foglie verdi”.
Ma CìnCiùE non ha riassunto direte, voi.
Bravi, dico io, ma almeno ha un senso.
Comunque, Lucchetta promossa e MeiMei no.
Rabbia.
Intanto, la mia (?) nuova Dirigente continua inesorabile la sua marcia di distruzione di un edificio (inteso come mura, inteso come persone) che il Capo c’ha messo vent’anni a costruire per benino (rabbia).
Apro la mail dopo una settimana per vedere se a scuola è successo qualcosa di nuovo e scopro che sì: per esempio, che la riunione preliminare per gli esami (di terza media) non si terrà nei locali della scuola media, ma in quelli di una delle scuole elementari. Perché?
Così.
Perché i genitori dei bocciati non vengono più avvisati prima dalla Dirigenza?
Così.
Perché non mi arrivano più circolari su progetti, concorsi, attività scolastiche ed extrascolastiche?
Così.
Perché scopro solo ora che le classi che hanno voluto si sono fatti la gita, non approvata dal Collegio Docenti, non approvata dal Consiglio di Istituto?
Chissà.
Perché scopro solo ora, e solo perché una collega ha un’amica che ha un amico che è amico di un sindacalista, che la nostra scuola non ha firmato alcuna contrattazione sindacale, quest’anno?
Rabbia, rabbia, rabbia.
Per inciso, nemmeno la rabbia fa dimagrire, a mangiarla.
Ma io altri tre o quattro o cinque anni con questa qua non li reggo.
Qualcuno mi dà speranza in sanatorie, finestre, balconcini, bungee jumping che mi proiettino via dalla scuola prima che dia fuori da matto? Io, non la scuola.
Vado a misurarmi la temperatura, va’.