Dario ha ripreso a fumare la sera in cui ha scoperto che Silvia lo tradiva con l’istruttore di aerobica come nelle peggio storie di provincia e nel modo più banale, notando cioè la 500 di Silvia parcheggiata nei pressi della palestra ben oltre l’orario di chiusura. Poteva essere accaduto di tutto, cose come un aperitivo con qualche amica del corso dopo l’ora di allenamento o l’auto rimasta in panne e lasciata lì, certo. Ma Dario ha sempre avuto un sesto senso per queste cose. La mattina di quel giorno perfetto per perdere un amore aveva giusto notato una bellissima cinquantenne – quelle che oggi il web chiama cougar o MILF a seconda del sito porno di riferimento – uscire verso l’ora di pranzo da una lussuosa villa nel quartiere collinare, un posto da ricchi, seguita a ruota da un giovane ragazzo scuro come la pece e grosso quanto quelli che si vedono nei video dei cantanti rap. Dario mi aveva confessato di aver pensato subito male, i due che si congedavano con un bacio sulla guancia dopo un’estenuante matinée di sesso extraconiugale alla faccia del padrone di casa al lavoro a capo della sua fabbrichetta, un particolare che ricordo perché poi gli avevo raccontato della mia premonizione quando avevo avuto un brivido assistendo all’illusione ottica di un aereo di linea che trapassava il matitone di Sampierdarena la sera prima delle Torri Gemelle. Una cosa non vi ho detto: Dario in realtà era già stato scaricato da Silvia, e forse proprio a causa del confronto impari con il coach, ma sapete come sono gli uomini. Insomma, Dario riconosce la 500 e si precipita al bar degli amici, sempre come nelle peggio storie di provincia.
Gli amici – ovviamente comuni, se no come farei a sapere questa storia – vedono Dario palesemente alterato dalla scoperta mentre gli racconta quello che suppone, poi acquista un pacchetto di non so che marca di sigarette e ritorna in fretta in macchina. E questa storia mi è tornata in mente perché, proprio stamani, ho sentito uno di quei tipi che non perdono un’occasione per abbordare le sconosciute chiedere alla sua vicina di posto in metropolitana tutta assorta da “Pastorale americana” in lingua originale se non fosse impegnativa la lettura di Philip Roth in inglese, e lei rispondergli con una flemma e un accento inconfondibile che era di Boston, Massachusetts. Un vero e proprio latin lover di altri tempi che indossava le stesse scarpe di tela che Dario portava fino allo sfinimento, ma tenete conto che oggi qui nevica e non ho potuto fare a meno di attivare un link tra i due avvenimenti, anche se quello che vede Dario protagonista risale a un’età dell’uomo precedente al momento in cui le persone si rivelassero completamente scollegate dalla natura circostante e utilizzassero snickers in giornate meteorologicamente proibitive.
Abbiamo lasciato Dario salire sulla sua macchina e ora lo vediamo già sulla strada, anzi, sull’autostrada sfrecciare verso la sua ex prima di Silvia, che forse aveva addirittura lasciato per Silvia, sapete che per certi maschi (se non quasi tutti) il darsi da fare subito anche solo per trovare conforto è una prassi consolidata. Sfrecciare per modo dire, l’utilitaria di Dario non permette velocità rischiose, e la cosa buffa è che se anche avesse infranto la barriera del suono non avrebbe trovato la sua ex prima di Silvia in casa, quella sera, per pura coincidenza. Supponiamo però che si sia fatto fuori quasi tutto il pacchetto tra l’andata e il ritorno come forma di monito al resto del mondo della sua volontà auto-distruttriva, un sacrificio inutile perché nessuno, davvero, poi è venuto mai a saperlo.