Ortobene
Elci solenni, erboso limitare
Di eremi deserti, un vol d’astore
Nel mezzogiorno, palpiti di mare,
una preghiera, un canto di pastore.E giù Nuoro, soave e maledetta,
di Rina Brundu. L’occasione è stata la presentazione, presso la Biblioteca Sebastiano Satta, del Nuovo Vocabolario della Lingua Sarda Fraseologico ed Etimologico di Massimo Pittau (Editore Domus De Janas), un’occasione che per me si è trasformata in a day to remember, un giorno da ricordare. È stato infatti in questa due-giorni nuorese straordinaria che ho riscoperto un capoluogo barbaricino non a torto chiamato l’Atene di Sardegna.
cuor di Sardegna: e intorno, nell’aperto
fulgore del mattino, il vasto serto
dei monti, arsi di sole e di vendetta
Sebastiano Satta
Di fatto, dopo vent’anni trascorsi nella Dublino joyciana, wildiana e degli infiniti geni letterari che mercé il loro talento hanno reso la letteratura in lingua inglese un patrimonio dell’umanità, è stato un incredibile piacere scoprire, ad un tiro di schioppo da casa mia, una città sarda d’eccellenza. Una cittadina sarda pulita, sicura, dove tutto respira cultura e dove non manca neppure un familiare tocco dublinese quando si entra nei tipici ritrovi dove tanti intellettuali (et non, vedi foto in calce – parlo per me, Gavino!) si sono ritrovati nel tempo.
Un luogo, questa città, dove l’arte poetica di Sebastiano Satta, incontra quella altrettanto sublime di Costantino Nivola, i suoi megaliti colossali che abbelliscono le meravigliose sculture. E senza dimenticare le stradine, i vicoli, le casette antiche della Nuoro più deleddiana e più vera che splende e risplende sotto un ineffabile cielo ceruleo…