La notizia era già nell’aria da diverse ore. Stamattina l’ufficialità. Alessia Filippi annuncia il ritiro. Basta vasche, basta cuffie, basta stress da gara. A venticinque anni mette fine alla sua carriera da nuotatrice, cogliendo l’occasione per polemizzare un po’ col gruppo sportivo delle Fiamme Gialle, insieme al quale era tornata a nuotare come civile nell’ultimo anno. A giugno, infatti, le avevano comunicato che le loro strade si sarebbero divise. Queste le parole della romana: “È una scelta difficile, sono in questo mondo da sempre e questo sport è la mia vita. Purtroppo il momento di dire basta è arrivato e mi spiace dover prendere atto che la decisione non dipenda soltanto da me”.
Poi prosegue: “Ora bisogna guardare avanti. Per me comincia una vita nuova, dove continuerò a nuotare, anche se per puro piacere e dove cercherò di trasmettere quei valori che mi ha insegnato lo sport condividendoli con le persone care e colleghi futuri”.
Come afferma lei stessa non è bastato aver mostrato di esser ritornata in forma e aver strappato la qualificazione olimpica sui 200m dorso (a Londra si è fermata in batteria).
Cala così il sipario su una delle ragazze più simpatiche e solari della disciplina, capace di trascinare e attirare con la sua verve e con la sua ilarità. Icona della disponibilità e della trasparenza. Con un palmares da fare invidia e in cui spiccano lo spettacolare argento olimpico di Pechino sugli 800m (8:20.23) e le due medaglie mondiali che l’hanno consacrata nel 2009, proprio a casa sua: il bronzo sugli 800 (8:17.21) e lo strepitoso oro sui 1500m (15:44.93, che è ancora oggi record europeo). Poi nel calderone anche 5 allori continentali (3 ori, 2 bronzi) e 44 titoli italiani.
Perdiamo una vera campionessa. Una della bandiere del nuoto nostrano che è sempre stata capace di farci innamorare. Elogiata da tutti, odiata da nessuno. Regina della piscina. Un pilastro per l’Italia insieme a Federica Pellegrini. Icona anche di bellezza e di stile.
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OA | Stefano Villa