Per chi non conoscesse l’inglese, la frase “What Would I say?” significa letteralmente “cosa potrei dire?” e identifica il nome di una nuova applicazione del social network più amato, Facebook.
Grazie a questa nuova applicazione gli utenti potranno divertirsi a vedere creati degli status completamente casuali, che si generano rispetto a quelli della rete di amici, formando così una catena divertente che possa fare svagare i più.
All’inizio devo ammettere che ero parecchio perplessa riguardo ciò: se ormai non ci sforziamo neppure di pensare e collegare al cervello per rispondere ai messaggi o commentare, ho pensato, toccheremo davvero il fondo. E invece, avevo capito male. Si tratta solo di un generatore di post, che entrando in relazione con la storia passata dell’utente stesso, pubblicherà sul diario qualcosa di pertinente basandosi su un calcolo di probabilità. E la privacy? E i nostri dati personali? Loro dicono che non è violazione alcuna, ma questa è un’altra storia.
Kriseide Lauretta
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