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Nuova frontiera: giovani e poveri

Creato il 29 dicembre 2011 da Alessandro @AleTrasforini

Il ritratto dell'Italia che verrà sembra essere, in questa fine di 2011, estremamente semplice da delineare: nei prossimi anni vivremo in un Paese mediamente più vecchio, nel quale diventerà sempre più sostanziale l'apporto di quelli che vengono definiti non italiani. Ad oggi, invece, la situazione delineata continua ad essere prossima al peggio. In un quadro contemporaneo dove le congiunture finanziarie hanno prodotto manovre salva Italiacompiute raschiando il barile dei soliti noti, purtroppo, le economie e le vite non vanno affatto migliorando.  Servirà inseguire la crescita economica, nei mesi futuri, per garantire la solvibilità del debito sovrano a quanti fino ad oggi lo hanno sottoscritto: se è questa la ricetta da perseguire su scala macroscopica, è più che lecito domandarsi quali rimedi attuare per tamponare l'emergenza sociale 'microscopicamente' diffusa. Ad oggi, stando alla fotografia scattata dall'Istituto Nazionale di Statistica, al 2010 un italiano su quattro era a rischio di povertà ed esclusione sociale (strettamente correlate l'una all'altra visti i tempi e le intelligenze medie, nds). La fascia più a rischio è, guarda caso, quella tra i 18 e i 24 anni: chi è a rischio povertà da giovane, cosa potrà pretendere da adulto sotto queste condizioni iniziali? La risposta sembra essere, purtroppo, scontata.  Guardando al totale della popolazione, invece, il 6,9% risultava in condizioni di gravissimo disagio economico; sul resto, invece, un 18% rimane semplicemente esposto al rischio povertà.  In Italia è molto facile essere giovani, poveri e precari: non serve neppure più scriverlo, ormai.  Nell'intero 2010, purtroppo, il 16% delle famiglie residenti ha dichiarato di arrivare alla fine del mese con molta difficoltà, a fronte di un quasi 12% che ha riscaldato faticosamente le proprie abitazioni.  Se a questi numeri è possibile dare qualche significato, la scelta è strettamente rigida e vincolata.  I termini usati per commentare gli status di parte delle famiglie italiane sono emblematici: grave privazione materiale e bassa intensità di lavoro sono solo alcune delle verità in ascesa nell'intero stivale.  Come da italica memoria, è purtroppo scontato scrivere che il Sud Italia dichiara di stare molto peggio delle controparti Centro e Nord. Sullo sfondo delle statistiche, rimane il giovane povero.  Cosa poter scrivere, in questa fine 2011, dell'intero capitale umano disperso a fronte di statistiche oscene come queste?  La situazione sembra essere, ormai, sotto gli occhi di tutti: nel pacchetto di misure 'cresci Italia' troveranno posto anche risposte a queste tematiche? Non si può più attendere molto, purtroppo.
Per saperne di più:  "Un italiano su 4 a rischio povertà: più esposti i giovani tra 18 e 24 anni", LaRepubblica,  (http://www.repubblica.it/economia/2011/12/29/news/istat_un_italiano_su_4_a_rischio_povert-27343779/)
NUOVA FRONTIERA: GIOVANI E POVERI

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