Durante un'uscita alla Grotta di Castelcivita (SA), senza nessun programma particolare, abbiamo sentito una strana corrente d'aria, come può accadere in grotta. Ci siamo incuriositi e dopo un pó (un bel pó, direi...mesi) siamo tornati, per capire cosa succedesse lí.
Con nostra grande sorpresa al di là di una frana e dopo un "bicchiere" abbiamo trovato un "vuoto", nessun segno di passaggio prima di noi, nessuna orma, nessun ancoraggio artificiale e niente di naturale che ci facesse pensare che qualcun altro fosse passato di lá. Un nuovo ramo? Sembrava impossibile.
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Abbiamo percorso questo bellissimo ambiente, sempre seguendo la corrente d'aria, fino ad arrivare ad una condotta forzata leggermente inclinata verso il basso e alla fine un pozzo; siamo scesi, ci siamo trovati in un posto affascinante, con acqua, tanta acqua (due sifoni) un luogo dove erano evidenti i segni del passaggio degli speleologi, un luogo gia' conosciuto. Lí qualche segno lo abbiamo visto, segno che qualcuno là era arrivato, ma dall'altra direzione. Infatti abbiamo capito, complice la bussola e una grande conoscenza del luogo, che ci trovavamo nel ramo basso della grotta dell'Ausino. L'emozione e' stata grande: avevamo appena trovato il passaggio aereo che congiunge la Grotta di Castelcivita con la Grotta dell'Ausino. Questo passaggio è stato ipotizzato dagli speleologi e dagli studiosi sin dagli anni '30, un passaggio che sembrava scontato e ovvio in teoria ma che nella realtà non era mai stato trovato. Nel 1995 gli speleosub di Foligno capeggiati da Massimo Bollati trovarono un passaggio sommerso tra le due grotte e da allora ogni speranza di un passaggio aereo svanì, insieme al sogno di generazioni speleologi...fino ad ora...
Le esplorazioni sono ancora in corso, per completare il rilievo e la documentazione fotografica.
Notizia di Rossana D'Arienzo e Berardino Bocchino