Nata nello Sri Lanka, è italiana per adozione. Ama scrivere, leggere e disegnare fin da bambina. Scrive racconti e poesie da sempre e ha scritto per sé due romanzi finiti. Nuova Terra è il suo quarto romanzo di cui ha scritto e finito il seguito, Nuova Vita; sta scrivendo un urban fantasy ambientato a Roma. Scrive racconti e poesie in rete, sul proprio blog e sui siti degli amici. Il suo ultimo racconto, gratuito, è “Le Figlie di Ananke. Black Light”.
Dilhani Heemba è uno pseudonimo: Dilhani è uno dei nomi più usati nello Sri Lanka, dove è nata, significa “piccola stella”; Heemba è una sorta di acronimo del suo inizio nome, cognome e secondo nome.
Sito dell’Autrice: http://dilhaniheemba.blogspot.com
Serie Nuova Terra:
1. Nuova Terra – Gli occhi dell’erede, gennaio 2012
2. Nuova Vita – La speranza dell’erede, giugno 2012
Avventura, guerra e amore in una Terra popolata da Tigri Bianche e Lupi Grigi
Titolo: Nuova Terra – Gli occhi dell’eredeAutore: Dilhani Heemba
Serie: Serie Nuova Terra, vol.1
Edito da: POD (lulu.com)
Prezzo: 9,95 €
Genere: Fantasy Classico, Azione, Romance
Pagine: 586 p.
Voto:
Trama: La Terra come la conosciamo è cambiata, è cambiato il suo aspetto e la sua popolazione: a Nuova Eyropa, oltre alla Razza Umana, vivono la Razza dei Lupi Grigi e la Razza delle Tigri Bianche, uomini in grado di trasformarsi nei rispettivi animali e in conflitto tra loro da più di cento anni. Shayl’n Til Lech, cresciuta come Umana in un orfanotrofio, impara a conoscere la povertà, a combattere con i pugnali e a odiare e temere i Lupi, le Tigri e la loro guerra. Gli occhi di Shayl’n hanno una strana colorazione, che lei crederà frutto solo un brutto scherzo del destino, fino a quando non verrà rapita da un gruppo di Tigri Bianche. Con loro dovrà affrontare la sua natura di Mezzosangue, la trasformazione imminente, la sua eredità nascosta per anni, il potere del suo sangue e della sua mente, la disperazione della morte, le ragioni della guerra e le mille sfaccettature dell’amore. Attraverso territori ammantati di neve, deserti sabbiosi, città vecchie e nuove, dovrà lottare per se stessa e per le persone che ama con ogni mezzo: pugnali, pistole, artigli, seduzione e sentimenti.
Recensione
Molly68
Accade, quando le ambientazioni sono così abilmente costruite e i personaggi delineati in modo tanto vivido, che si finisca tra le pagine di un libro e difficilmente si riesca a venirne fuori. Non è facile trovare esordienti così interessanti per gli argomenti trattati, per lo stile narrativo già “maturo”, per la capacità di creare personaggi concreti e mondi credibili. Cari lettori, vi presento Dilhani Heemba.
La sua Nuova Terra è un mondo post-apocalittico, in cui paesaggi fantasy si mescolano a fantascientifiche atmosfere e a scenari urban-fantasy, con una capatina nei mondi incantati delle Mille e una notte. I protagonisti attraversano una trama intricata e ben gestita, mostrandoci i territori ridisegnati dai terremoti del 2012, in una “nuova terra” in cui la scienza, per consentire all’umanità di sopravvivere alle mutate condizioni di vita, cerca di realizzare una razza “perfetta”. Dalle sperimentazioni nascono dei mutaforma, sintesi delle caratteristiche migliori del patrimonio genetico umano e delle specie animali selezionate, in questo caso lupi e tigri. Sorge così un nuovo ordine mondiale, in cui i lupi tiranneggiano, le tigri fanno la resistenza e gli umani vivono ai margini della società.
In questo contesto conosciamo Shayl’n, colei che (a sua insaputa) unisce in sé le tre razze: la giovane reietta diviene oggetto di contesa fra tiranni e ribelli, scoprendosi principessa e affrontando un viaggio sia fisico che interiore alla scoperta delle sue origini, esperienza che la preparerà a vivere secondo la sua vera natura.
I protagonisti di questo romanzo sono imperfetti, come solo gli esseri umani (o i loro ibridi) possono essere, per cui la loro credibilità è indiscutibile, fatta eccezione forse per i due cattivissimi (il re dei Lupi e quello delle Tigri), un tantino troppo perfetti nella loro malvagità. Notevole la presenza di comprimari che restano comunque impressi al lettore, anche quando la loro apparizione si limita a poche pagine (come nel caso di Nalinika). Bella la storia d’amore, che non diventa mai banale e cresce, pagina dopo pagina, tra passione e incomprensioni. Fra le note negative, sottolineo la presenza di qualche refuso (eliminabile con un editing leggero) e di alcuni passaggi superflui che rischiano di appesantire una trama altrimenti ben articolata e piuttosto originale. C’è da dire, tuttavia, che la mole del romanzo è impressionante, per cui questi difetti si “giustificano”, anche grazie alla capacità dell’Autrice di emozionare il lettore facendogli dimenticare i “vuoti” narrativi.
Tra le righe, l’Autrice dice la sua su molti argomenti, lanciando alcuni messaggi che impreziosiscono il significato del romanzo: l’avversione per le guerre, la critica alle sperimentazioni scientifiche e alle ideologie ispirate alla supremazia della razza, l’amore per la natura e la denuncia dello scempio che l’uomo sta facendo del suo meraviglioso pianeta. Ho molto apprezzato la cura con cui Dilhani ha gestito la scelta della copertina e anche la scelta del PoD (lulu è uno dei migliori, qualitativamente parlando).
La cosa triste è che una storia come quella di Dilhani Heemba non abbia trovato un editore serio, spingendola alla via dell’autopubblicazione. A ben riflettere, però, mi sento di dire che, in un mondo editoriale in cui i best sellers sono “le 50 sfumature”, allora forse è meglio così.
Vivamente consigliato.