Magazine Viaggi
Allora, cosa ne dite, volete un resoconto di questo viaggio? In questi giorni senza internet ho pensato a quale fosse il modo migliore di presentarvelo. Per temi, per data, per tipo di paesaggio, ma ho pensato che se non seguo un ordine cronologico, probabilmente rischio di fare confusione e confondere anche voi (oltre al fatto che devo ancora scaricare le foto di buona parte del viaggio) e allora partiro' dall'inizio!
HAERE MAI! (''benvenuto!'' in lingua Maori)
Mappa di AOTEAROA (''the land of the big white cloud' ovvero la Nuova Zelanda, in Maori) - ISOLA DEL NORD
29 Marzo - nella notte
Arrivo all'aeroporto di Auckland. E' ancora buio pesto fuori e noi siamo piuttosto assonnati. Spalanchiamo gli occhi al primo 'indizio' di presenza Maori e lontananza (ca. 1500km) dall'Australia: il primo di numerosissimi capolavori di artigianato locale che impiegano il legno e impressionanti tecniche di intaglio, variopinte conchiglie chiamate 'paua' per raccontare storie. Ma di questo parleremo piu' in la'..
Al controllo passaporti risultiamo ancora detentori di un visto lavorativo australiano, io e Carlo ci guardiamo stupiti, ma e' troppo presto per pensare. Non abbiamo prenotato alcun albergo, ostello o campeggio e mentre aspettiamo diamo un'occhiata ad una brochure turistica contenente tutti gli indirizzi dei campeggi neozelandesi. Non conoscendo la citta', ne scegliamo uno a caso che sembra essere vicino al mare e, col senno di poi, non avremmo potuto fare scelta migliore. Uscendo dall'aeroporto saliamo su un taxi door-to-door, un servizio comodissimo (e considerata la location del nostro camping, direi quasi inevitabile) che con 26$ a testa carica su noi, le nostre valigie e un'altra coppia di turisti e ci trasporta finalmente in citta'. L'alba sta spuntando, attraversiamo Auckland al suo risveglio e sembra quasi di spiarla, ancora assonnata che si stiracchia, le sue strade che iniziano a riempirsi, le luci artificiali che si spengono lasciando posto a quella magnifica, rosa/viola naturale. I primi quartieri ci ricordano l'Australia: stesse case in legno, stesse strade. Poi verso il centro, intravediamo prima la Sky Tower, che con i suoi 328mt tiene d'occhio la citta' e poi l'altro simbolo di Auckland, il lungo ponte che la collega alla North Shore: l'Harbour Bridge. Senza saperlo, siamo diretti proprio alla North Shore, a Takapuna per l'esattezza e abbiamo la fortuna di passare sul ponte proprio mentre il cielo si fa rosa, come di buon auspicio!
Arriviamo alla nostra destinazione, l'autista, simpatico, ci fa i complimenti per la scelta del posto che non conosceva bene neanche lui (eh...ci vuol fortuna a volte!), ci lascia davanti alla reception del campeggio e se ne va. Mentre aspettiamo che apra, ci guardiamo intorno: il campeggio e' molto piccolo, ma in riva al mare e su un prato verde. Passeggiamo sulla costa, il sole si sta alzando proprio davanti a noi, accanto all'isola vulcanica di Rangitoto (Rangitoto in Maori significa 'Bloody Sky' ed e' la versione breve della frase: Ngā Rangi-i-totongia-a Tama-te-kapua ovvero 'i giorni in cui Tama-te-kapua sanguinava'. Tama-te-kapua era il capitano della Arawa waka (canoa) che era stato ferito gravemente sull'isola, durante una battaglia poi persa, contro i Tainui iwi (altra tribu') nella battaglia della baia di Islington.). Non c'e' rumore di traffico, tutto e' tranquillo, anche il mare che lambisce la costa. I raggi del sole iniziano a scaldarci e la sensazione di essere nel posto giusto si fa piu' forte.
Stanchi morti facciamo check-in e piantiamo la nostra tenda in giardino. Felici ci abbandoniamo ad un breve sonno ristoratore prima di partire alla scoperta della citta'!
Al nostro risveglio il sole e' alto, la temperatura perfetta. A piedi raggiungiamo il centro di Takapuna, ci rendiamo conto che di sera la zona e' piuttosto animata, infatti ci sono molti bar, locali, negozietti carini. La zona sembra casual con garbo, i prezzi nella norma e offre tutti i servizi. Mentre passeggiamo veniamo fermati da due mamme del playcentre della zona: stanno vendendo dolcetti fatti da loro per raccogliere un po' di soldini per l'asilo. Ne prendiamo un paio...buonissimi! Armati di dolcezza compriamo i biglietti per la combinazione bus/ferry (15$ per tutto il giorno) che permette di attraversare il Waitame Harbour (la North Shore e' una penisola, quindi si puo' raggiungere il centro anche in autobus (a soli 3,60$), ma con il ferry la corsa si fa mooolto piu' panoramica! Incluso nel biglietto poi, e' tutto il trasporto urbano. Ci sono 3 linee principali, che seguono direzioni diverse. Una di queste e' la circolare che fa appunto il giro di tutto il centro.) e arrivare direttamente in centro a Auckland. Con la giornata che c'e', la traversata e' stupenda, siamo fortunati perche' troviamo dei posti a prua e possiamo ammirare il panorama in tutta liberta'.
Avendo problemini di macchine fotografiche, purtroppo non riusciamo a scattare tutte le foto che avremmo voluto (tocchera' tornare??)
Passeggiata in centro. Filo conduttore? La musica degli Abba. Innumerevoli le volte che ci capita di ascoltare loro canzoni in giro per la citta'! Auckland non e' grandissima pur essendo una delle citta' piu' popolate del Paese: 'solo' 1,4 milioni di abitanti (l'intera NZ ne ha ca. 4milioni...come Melbourne!!!) e la si gira comodamente. Abbiamo passeggiato in lungo e in largo, abbiamo evitato i negozi tranne quello degli All Blacks (ci era stata commissionata una maglietta) e la zona che ci e' piaciuta di piu' e' stata la marina. Purtroppo con i tempi non ce l'abbiamo fatta a visitare il museo marittimo anche se mi sarebbe davvero piaciuto...arrgh.. Ah gia', giusto per precisare, avevamo una settimana di tempo ca. per raggiungere la sede del corso di Permacultura di Carlo, quindi abbiamo dovuto visitare la zona nord mooolto in fretta. Ma meriterebbe molto piu' tempo, anche se tutti osannano solo e soltanto l'isola del sud!
Tre simboli: le barche, l'artigianato Maori e la Sky tower sullo sfondo. Ah e poi lo sapevate che 1 abitante di Auckland su 3 possiede un'imbarcazione? Ci sono barche ovunque! Beeelleee....
Affamati, scegliamo il primo ristorantino cheap che ci capita sotto tiro -eh gia', siamo e saremo sempre in lotta con il budget!- una piccola stanza, con cucina coreana e Korea's got talent in TV. Anche li' musica degli Abba!!! Perdiamo un bel po' di tempo in un internet cafe' per cercare di organizzarci almeno in parte i giorni successivi, recuperiamo una ricarica per la nostra sim card nuova di zecca recuperata in aeroporto (te le regalano), prenotiamo la macchina e siamo pronti per un ultima passeggiata prima che si faccia buio.
Torniamo sul lungomare, passando accanto all'imponente Princes Wharf (per chi punta allo shopping di lusso) e aspettiamo il ferry con i pendolari. Dev'essere bello poter tornare a casa in barca da lavoro, penso che possa cancellare buona parte dello stress accumulato... le onde che ti cullano, l'aria salmastra, il blu della sera..bello. Arriviamo a Devonport (dove attracca il Ferry. Per raggiungere Takapuna bisogna prendere l'autobus da li') che e' buio, ma la via principale del paese, super ordinata, ricca di piccoli ristorantini ben curati, luci e lampioni a illuminarla, e' davvero graziosa...mi fa ricordare la canzone dei Six Pence None the Richer 'Kiss me'..
Il giorno dopo trascorriamo un'altra mezza giornata in giro per Auckland, rendendoci conto di quanto, sebbene ancora lontani da Queenstown che e' famosa per gli sport estremi, ovunque si possano trovare attivita' 'a rischio' come il bungee jumping ecc... La NZ sembra puntare molto sui giovani in cerca di adrenalina! Dopodiche' ritiriamo la macchina, facciamo un po' di spesa and... we hit the road! Ciao ciao Auckland, sei una citta' con stile!
...to be continued...
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