Portia Woodman e Casey Robertson hanno guidato le Black Ferns alla vittoria in un match molto bello, il cui risultato penalizza troppo le inglesi.
Nello storico millesimo test match femminile, le Black Ferns si sono imposte grazie ad una forma fisica migliore che ha permesso loro di allungare nel secondo tempo con due mete negli ultimi dieci minuti con Rule e Savea, dopo che le inglesi erano riuscite a tenere il passo molto bene.Nel primo tempo le Black Ferns hanno segnato una bella meta con Portia Woodman, all'esordio nel rugby a 15, dopo la straordinaria prestazione nella coppa del mondo a 7. Dopo essere stata fermata sulla linea una prima volta, l'ala è stata nuovamente servita larga ed ha superato in velocità la difesa avversaria.
La meta dell'Inghilterra è invece scaturita da un doppio errore, prima di McLean che ha sbagliato il suo secondo tentativo dalla piazzola. In ricezione però le neozelandesi hanno commesso un in-avanti, sugli sviluppi della conseguente mischia Packer è andata in meta.
Nel secondo tempo dopo una serie di calci piazzati segnati da Brazier, come detto la maggior forma fisica delle Black Ferns ha permesso loro di mettere sempre più in difficoltà la difesa ospite.
Casey Robertson ha dominato la linea ed ha portato palla di potenza in diverse occasioni, Woodman ha impressionato non solo per la velocità e la tecnica ma anche in difesa con un placcaggio determinante alla metà del secondo tempo quando le squadre erano ancora separate da soli 4 punti.
Per le inglesi, nonostante il risultato, una buona gara, con molte luci, la sconfitta è arrivata come detto dalla minore intensità fisica della nazionale della rosa rossa, un aspetto sul quale gli allenatori dovranno lavorare per trovare le contromisure tattiche in vista del secondo match.
Per entrambe le squadre da migliorare le rimesse laterali e, per la Nuova Zelanda la mischia.