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Nuove accuse a Renzo Bossi dal suo autista: "Ero il bancomat del figlio del Senatùr" VIDEO

Creato il 10 aprile 2012 da Crazyideas

 

 


Alessandro Marmello, autista di Renzo Bossi,  si è sfogato con il giornale "Oggi" : "Non ce la faccio più. Ritiro denaro contante dalle casse della Lega sotto la mia responsabilità. Lui incassa e non fa una piega. Non ce la faccio più, non voglio continuare a passare soldi al figlio di Umberto Bossi in questo modo: quel denaro lo ritiro dalla Lega a mio nome. E lui se lo mette in tasca come fosse la cosa più naturale del mondo. Adesso basta, sono una persona onesta, a questo gioco non ci voglio più stare".
Marmello è stato assunto con un contratto a tempo indeterminato firmato dal tesoriere Francesco Belsito : "Da quel momento avrei avuto disponibilità di denaro contante per le spese relative al mio servizio. Ogni volta che avevo bisogno di soldi per fare benzina, oppure pagare eventuali spese per la manutenzione dell'auto, ma anche per pagare il ristorante quando ci trovavamo, spesso, fuori Milano, potevo andare direttamente all'ufficio cassa alla sede della Lega, in via Bellerio, firmare un documento che non prevedeva giustificazioni particolari e ritirare ogni volta un massimo di 1.000 euro. Anche più volte al mese".
"Il fatto è che questo denaro mi veniva dato come corrispettivo degli scontrini e delle ricevute che presentavo. E tra queste ricevute molte mi erano state date da Renzo per coprire sue spese personali: poteva essere la farmacia, ristoranti, la benzina per la sua auto, spese varie, cose così. Insomma, quando avevo finito la scorta di denaro andavo in cassa, firmavo e ritiravo".
"La situazione - riprende Marmello - stava diventando preoccupante e ho cominciato a chiedermi se davvero potevo usare il denaro della Lega per le spese personali di Renzo Bossi. L'ho fatto presente a Belsito, spiegandogli che avevo pensato addirittura di dimettermi. Lui non mi ha dato nessuna spiegazione chiara. Ho cominciato ad avere paura di poter essere coinvolto in conti e in faccende che non mi riguardavano, addirittura di sperpero di denaro pubblico, dal momento che i soldi che prelevavo erano quelli che ritengo fossero ufficialmente destinati al partito per fare politica. Soldi pubblici. Certamente, almeno credo, non spendibili per accontentare le spese personali di Renzo Bossi".

 

 



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