Nuove scoperte a Creta

Creato il 19 marzo 2013 da Kimayra @Chimayra

Rovine della città di Festo

Uno studio dell'archeologa itailana Simona Todaro, dell'Università di Catania, ha permesso di rilevare nuovi elementi sulla vita sociale e organizzativa delle comunità minoiche di Messarà, sull'isola di Creta. L'archeologa ha condotto scavi nelle città di Festo e Aghia Triada.
I risultati dello scavo e delle ricerche sono stati illustrati dalla stessa archeologa in una conferenza intitolata "Festo e Aghia Triada: la dimensione domestica, rituale e funeraria". Aghia Triada e Festo sorgevano nella parte occidentale della pianura di Messarà, il tavoliere più grande e fertile dell'isola di Creta e sono state considerate sempre insediamenti complementari tra di loro.
Festo era abitata sin dal Neolitico ed ebbe il suo massimo sviluppo durante la prima metà del II millennio a.C., quando fiorirono intensi commerci con l'Egitto e le città dell'Asia Minore. A Festo, nel 1908, una spedizione archeologica italiana guidata da Luigi Pernier e Federico Halbherr, riportò alla luce il famoso disco di Festo, in terracotta, datato intorno al 1700 a.C. e conservato nel museo di Iraklion, capuologo dell'isola di Creta. A tutt'oggi il disco rimane uno dei misteri più intriganti dell'archeologia.
Aghia Triada si trova a 63 chilometri a sudovest di Iraklion e dista circa 3 chilometri da Festo. Fu edificata intorno al 1600 a.C. e fu distrutta, come avvenne anche per altri insediamenti minoici, verso il 1450 a.C., quasi sicuramente a causa di una devastante eruzione del vulcano di Thera, che sconvolse l'intera regione. I primi scavi sono stati condotti nel 1902 da archeologi italiani, portarono alla luce due palazzi minoici costruiti e immediatamente abbandonati, una necropoli con due tombe a cupola e altre costruzioni che, in seguito, sarebbero state destinate a custodire resti umani, nonché una villa reale distrutta nel Tardo Periodo Minoico.

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