Parliamo di tasse e tariffe a livello comunale. Non bastavano quelle che già c'erano? Lo dico chiaro e netto, senza se e senza ma: non si può, specialmente in periodi di crisi come questo, continuare a tartassare il cittadino, con gabelle e burocrazia, incassando alcuni milioni di euro, per farne cosa ancora non si sa.
Non certamente per uno sfalcio d'erba in più.
Non vorrei, come alcuni spifferi indicano, che quei soldi, come già successo - vecchie abitudini - servissero a comperare immobili per tappare, con i soldi di tutti, buchi milionari di privatissime cordate amiche.
Stefano Tanzi, già assessore al bilancio nella giunta Cantini, in un suo intervento, ha spiegato per filo e per segno come nei cinque anni di amministrazione Cantini la tassazione locale è rimasta pressochè invariata nonostante tre milioni di euro di minori trasferimenti statali, a cui si aggiungono altri tre milioni di riduzione arrivati quest’anno, e, lo ricordo ai bugiardi, sui bilanci della passata amministrazione perfino gli ispettori del Ministero non hanno fatto rilievi.
Dunque si può fare, si può amministrare una città senza aumentare tasse e tariffe, anzi si potrebbe fare anche di meglio semplificando e risparmiando. Come? Le strade sono tante, ma poco praticate; qualcuno, ad esempio, nella pubblica amministrazione ha mai controllato, non la formalità ma la congruità dei prezzi pagati in fattura ai fornitori, magari confrontandoli con i prezzi di mercato?Ancora, dalla crisi se ne esce immaginando e investendo in progetti che sappiano anche andare a prendere i finanziamenti dove sono (Provincia, Regione, Parlamento, Europa), anche perché non è prevedibile che si continui a fare affidamento, visto il "pieno" urbanistico esistente, negli oneri di urbanizzazione.
Se ne esce, ad esempio, dando un segnale di importante attenzione al piccolo commercio, il cui valore sociale e relazionale, oltre ovviamente all’evidente ruolo di servizio, è indiscutibile in situazioni nelle quali occorre porre attenzione all’invecchiamento progressivo della popolazione, alle esigenze della residenza, e alla necessità di non dipendere dall’auto per la spesa familiare.
Se ne esce non facendo semplicemente scelte ragionieristiche ma gestendo politicamente l'intera partita del bilancio comunale. Ciò che è importante per il cittadino contribuente è di poter prendere le proprie decisioni, in quanto consumatore o produttore, senza correre troppi rischi dovuti al mutamento dell'ambiente. La fiscalità è un importante elemento di quest'ambiente. Le differenze d'imposta da un comune all'altro sono determinanti per scegliere il luogo dove vivere e produrre.
L'area artigianale di Soragna è lì a dimostrarlo.Anche per questo occorrerebbe, questione di credibilità. evitare di apparire come quelli che promettono di non mettere le mani nelle tasche dei cittadini e poi....http://feeds.feedburner.com/BlogFidentino-CronacheMarziane