Questa mattina intendo recuperare un bel po' di segnalazioni arretrate (sono ancora viva... ma anche se sono in vacanza ho milioni di cose da fare -_-).
Iniziamo subito con due nuove uscite firmate PANESI EDIZIONI.
▪ Titolo: Risotto allo zafferano
▪ Autore: Ada Bottini
▪ Editore: Panesi edizioni
▪ Pagine: 125
▪ Prezzo: 2.99 euro (ebook)
▪ Anno: 16-06-2015
▪ Trama: Racconti che parlano di vita, di morte, di guerra, di amore, di sentimenti, di sofferenza. Racconti dove l'ironia mitiga e sdrammatizza i diversi temi trattati, dove il sentimento invade prepotentemente ogni riga. Racconti che rubano un sorriso, che lasciano un gusto amaro in bocca, che fanno riflettere sulla gioia e sul dolore. Racconti che cambieranno il vostro modo di guardare il mondo.
Breve estratto:
Avevo riportato dalla spiaggia quel libro, ma mi pesava trovarmelo in casa: mi dava l'impressione di conservare indebitamente un segreto.
L'avevo appoggiato sul mobile d'ingresso con l'intenzione di riporlo poi nella libreria, ma ancora non mi ero deciso a farlo. Non riuscivo ad appropriarmene definitivamente, lì appoggiato con noncuranza nell'ingresso aveva un'aria provvisoria, d'attesa.
Attesa di che cosa poi? Di leggerlo? Di riportarlo dove l'avevo preso? Di fare bookcrossing? Non sapevo decidermi, quell'oggetto mi metteva a disagio e soprattutto mi stimolava pensieri ossessivi che, come un tornado, mi roteavano insistentemente in testa, ciclici, senza un inizio e una fine.
Questi pensieri non riguardavano l'autore, bensì il proprietario del libro. Chissà chi era, uomo o donna, giovane o vecchio, aveva scelto il libro o glielo avevano regalato, e soprattutto: l'aveva letto, tutto, in parte, per niente? Perché un libro è per metà di chi lo scrive e per metà di chi lo legge. Ogni lettore ricrea con le sue emozioni, riflessioni, ricordi la vicenda che sta leggendo, quindi ogni libro è uno e mille, illuminato a macchia di leopardo dall'interazione con il lettore.
L'autore mi intrigava meno, anche perché so chi è: un tipo lungo, allampanato, miope, con l'eterna pipa in bocca, grande narratore orale, di quelli alla Paolini che, se salgono su un palco e incominciano a raccontarti la storia di una gallina, ti calamitano e ti incantano. Ricordo un viaggio in treno con lui in cui si parlava della maternità di Maria nel Corano, anzi ad essere sinceri uno parlava e l'altro ascoltava.
Bene, una mattina presi il coraggio a due mani e con il libro mi recai sulla spiaggia dove l'avevo trovato.
▪ Titolo: La Camera Ardente
▪ Autore: Giacinta Caruso
▪ Editore: Panesi edizioni
▪ Pagine: 157
▪ Prezzo: 2.99 euro (ebook)
▪ Anno: 16-07-2015
▪ Trama: Parigi 1680. Lady Edwina ha appena sposato il marchese di Peyrac, un incorreggibile libertino, sempre alla ricerca di piaceri proibiti. La nobildonna, dopo esser rimasta vedova, è stata costretta alle nuove nozze dal cugino, agente in Francia del duca di Buckingham. Da anni il duca cerca le prove del coinvolgimento di alcuni aristocratici francesi nella misteriosa morte di Enrichetta d’Inghilterra, sorella di Carlo II e moglie di Philippe d’Orleans, fratello del Re Sole. I sospetti sono da sempre puntati sul cavaliere di Lorena, amante e favorito di Philippe d’Orleans. Quando il marchese di Peyrac ha chiesto in moglie lady Edwina, il duca di Buckingham ha colto al volo l’occasione per infiltrare una spia nell’intrigante corte francese e spiare così il cavaliere di Lorena. Solo a nozze avvenute lady Edwina ha scoperto che nel labirinto del tetro castello dei Peyrac è stata avvelenata una donna. Sulle prime non si preoccupa più di tanto. Il delitto sembra destinato a rimanere insoluto. È la seconda morte, quella della baronessa di Fonsac, amante del marito, a metterla in allarme. Il luogotenente generale di polizia La Reynie affida il caso al commissario Savarin. Di mezz'età, alto, imponente, con folti capelli rossi, il commissario è paziente e di buon carattere. Aiutato dall'affascinante tenente Lassalle, si mette subito sulle tracce dell’assassino del labirinto. Ma altri fatti inquietanti sopraggiungono a complicare le indagini: a corte è scoppiato il più grande scandalo del secolo, l'Affare dei Veleni. Magia, messe nere, perversioni, assassinii che minacciano di far cadere la monarchia francese.
Breve estratto:
Si trovavano da quasi mezz'ora davanti al labirinto e la marchesa di Peyrac non era ancora apparsa. Era una mattinata fredda, con un sole pallido e un vento fastidioso che faceva svolazzare di continuo i mantelli.
«Eccola», esclamò eccitato Lassalle, sistemandosi i riccioli arruffati.
L'arrivo della marchesa rianimò il commissario. Il suo viso, fino a quel momento impenetrabile, si illuminò nel vedere la donna avvolta nel lungo mantello bordato di pelliccia che camminava verso di loro. Intorno a lei saltellava un cagnolino bianco con un nastro di raso rosso legato al collo. La marchesa li raggiunse. Senza dire una parola fece loro cenno di seguirla nel labirinto. S'inoltrarono per uno stretto sentiero delimitato da alte siepi di bosso. Savarin non amava i luoghi chiusi. Ebbe subito l'impressione che le siepi si richiudessero minacciose su di lui. Era quasi impossibile a causa delle numerose biforcazioni, tutte apparentemente uguali, capire in che direzione stessero avanzando. La marchesa però sembrava conoscere bene la strada e questo lo tranquillizzò. Smise di preoccuparsi e concentrò tutta la sua attenzione su di lei. Poteva scorgerne il profilo, reso particolare dal naso lievemente aquilino, e la mano affusolata con cui teneva fermo il mantello. Anche Lassalle non riusciva a staccarle gli occhi di dosso. Sul suo volto era comparsa quell'espressione avida che a Savarin faceva venire in mente un lupo sul punto di sbranare un agnello.
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