«Dicono che l'amore vero faccia palpitare il cuore e rassereni la mente. A me sembra una frase fatta. Anche se, a pensarci bene, da quando ti conosco ti penso così spesso che apro il frigorifero solo se ho fame. Comunque, per me, il bene si vede dagli alluci e dai talloni: finiso quando si cercano loro, allora vuol dire che i cuori stanno mettendo buone radici.»
Oggi parliamo di Piedi, romanzo d'esordio di Isabella Elena Avanzini pubblicato tramite il servizio ilmiolibro.it nel 2010.
La strada ti entra dai piedi mi hanno sempre detto i miei capi quando stanca sotto il peso dello zaino non capivo per quale motivo dovessi camminare 25 chilometri al giorno al posto di salire su un comodo autobus. La strada ti entra dai piedi ho ripetuto ai miei ragazzi quando loro non capivano perchè non potessimo usare l'autobus, il treno, la macchina o il motorino ma dovessimo massacrarci gli arti inferiori con le bolle camminando per chilometri e chilometri.
Una sola frase che nella vita di tutti i giorni ho fatto mia comprendendola ogni giorno un po' di più.
E' più facile prendere la macchina o salire su un autobus, ma poi siamo sicuri che è la destinazione giusta quella in cui scenderemo, o forse sarebbe stato meglio fermarci a qualche fermata prima, guardare il paesaggio e scegliere dopo una bella pausa se continuare sullo stesso tragitto o farci guidare dai piedi lungo nuove strade, piccoli sentieri comodi o impervi, alla scoperta di un'altra meta?
E se la strada è la nostra vita, siamo proprio sicuri di voler affidare al conducente dell'autobus la responsabilià di condurci alla meta?
In Piedi l'autrice ci presenta due storie parallele ed intrecciate, la storia di Andrea che dopo i primi passi da solo ha rinunciato a camminare e soffrire per le bolle ed i calli, ed è salito su la vettura guidata da suo padre, e da lui è stato guidato fino alla meta... così lontana da dove lo avrebbero portato i suoi piedi, ma ormai è arrivato e con la sua “destinazione” cercherà di convivere soffocando il rimorso per aver scelto “la strada più facile”. In parallelo vediamo la storia di Sara , la giovane figlia che cresciuta seguendo i passi del padre, nascondendo la propria orma in quella più grande e sicura della figura paterna, soffrirà per i sensi di colpa che affigono il genitore, fino ad imparare dagli errori del padre, ed indossando scarpe comode inizierà a seguire da sola la sua strada senza farsi guidare da niente salvo i suoi piedi.
Un bel racconto lungo o romanzo breve che si legge velocemente gustandolo in tutte le sue sfumature fino al finale.
Ciao Isabella, benvenuta nella rubrica di Pensorosa, come sempre sono curiosissima... raccontami un po', come nasce “piedi”?
Come tanti, avevo una storia in un cassetto della mente da tanti anni, un racconto sulla mia famiglia stramba e passionale che sarebbe dovuto partire dalla vita di mia nonna paterna. Non sono riuscita a scriverlo finché non ho trovato un'energia interiore capace di farmi guardare in faccia anche certi aspetti poco rosei delle mie vicende personali. Da lì è nato poi un romanzo tutto diverso, a tratti autobiografico e a tratti lontano da me. Scriverlo è stato un processo di autoanalisi non scontato, e finirlo mi ha aiutata ad aprire un capitolo tutto nuovo anche nella mia vita reale.
Altra curiosità, sono stati i “piedi” a guidarti alla storia o viceversa la storia ti ha condotto ai “piedi”?
Entrambe le cose: per lavoro, mi capita ogni giorno di avere a che fare con il benessere del corpo (sono una giornalista) e nella mia carriera ho incontrato diversi esperti di riflessologia che mi hanno spiegato come le piante dei piedi siano la mappa delle nostre emozioni e dei nostri stati fisici. Un approccio che effettivamente ho potuto sperimentare su me stessa e che mi ha molto affascinata. Fatalità, mi sono anche resa conto che la metafora dei piedi ricorreva molto nella mia biografia: ad esempio, la scena di me che ballo appoggiata sulle scarpe di mio padre è autentica, ed è da lì che è partito il viaggio verso questo romanzo!
Un libro per descrivere la tua vita?
Un libro sarebbe riduttivo per qualunque vita, io trovo.
Amo molto Dante, mi ritrovo nella freschezza dei suoi sonetti, in alcune parti di "viaggio" della Divina Commedia. E sento di assomigliare molto anche a Calvino di certi racconti come Marcovaldo, Le città invisibili, L'avventura di un fotografo, La nuvola di smog.
Parliamo un po' di te, i tuoi piedi cosa direbbero di te?
Che sono una persona senza vie di mezzo: passo da momenti in cui mi prendo cura di loro, come di tutta me stessa, ad altri in cui mi approfitto della loro energia, della loro forza, e li riempio di contratture!
Un libro che consiglieresti al tuo peggior nemico?
Più che un libro, a qualche italiano arrogante consiglierei di leggere bene, e soprattutto senza intenti retorici, la nostra Costituzione e la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.
Cosa ti ha condotto a scegliere la soluzione del ilmiolibro.it per rendere cartaceo il tuo romanzo?
Era comoda: grande visibilità a costo zero. E l'Espresso, che peraltro è l'editore per cui ho lavorato come giornalista fino a pochi mesi fa, mi sembrava serio. In più, non c'erano alternative in rete. A distanza di tempo, devo dire che non sono soddisfatta del servizio: da un anno e mezzo sollecito i compensi delle copie che mi hanno acquistato, e ancora non ho visto un euro. Purtroppo non hanno contatti telefonici, ma solo via mail: rispondono quando hanno voglia loro e non sono mai di parola. Ora sto valutando altri siti.
Dove ti condurranno ora i tuoi passi? Hai progetti e sogni nel cassetto per il futuro?
Il mio prossimo gra{}nde "progetto" si chiama Edoardo, il mio bambino, che nascerà tra un mesetto! Proprio lui mi ha spronato a rivedere la mia vita professionale e mi ha dato il coraggio per buttarmi a capofitto in un'impresa editoriale tutta mia: da qualche mese ho lanciato The Beautiful Choice (www.thebeautifulchoice.com), una rivista virtuale con news di benessere etico e sostenibilità umana, ambientale, culturale con archivi di destinazioni etiche, beauty farm biologiche, rituali naturali da fare a casa.
Poi, prima o poi, scriverò un nuovo romanzo. Ma questa è un'altra storia.
Ringrazio Isabella per la sua disponibilità e simpatia, per inciso mi ritrovo particolarmente nelle sue parole quando consiglia a qualche “italiano” di rileggerrsi la costituzione; la bellissima fotografia dell'autrice è stata scattata dal fotografo Marco Besana. Per acquistare una copia del libro visitate il sito ilmiolibro.it o curiosate un po' nel portale dell'autrice: www.thebeautifulchoice.com.
Flavia Pellegrino