Nuovi candidati per l’impatto mortale?

Creato il 18 aprile 2013 da Psicosi2012 @martini_mat

Alcuni utenti mi hanno chiesto di commentare una notizia apparsa proprio in queste ore su molti siti intenet. Stando a quanto riportato, la NASA avrebbe dichiarato di aver scoperto un nuovo asteroide orbitante vicino alla Terra e che potrebbe rappresentare una notevole minaccia per il genere umano. Per essere precisi, trovate scritto che questo corpo sarebbe molto piu’ pericoloso di Apophis di cui abbiamo parlato, ad esempio, in questo post:

- Attenzione, tra poche ore passa Apophis!

Come sapete bene, su Apophis si e’ speculato tantissimo per due motivi principali. Il primo e’ che questo NEO, oggetto vicino alla Terra, per lungo tempo ha avuto una probabilita’ di impatto dalle simulazioni diversa da zero, mentre la seconda ragione si deve a Margherita Hack che in alcune interviste, per smentire le fantasie sul 2012, ha espressamente detto che forse era meglio preoccuparsi di Apophis piuttosto che della fine del calendario Maya. Questa affermazione, fatta ovviamente per sminuire il 2012, ha avuto l’effetto contrario di creare uno stato d’allerta sui meteoriti.

Detto questo, sempre secondo la notizia che stiamo analizzando, il nuovo asteroide appena scoperto sarebbe “1999 RQ36″, che dovrebbe colpire la Terra nel 2182.

Premesso che il 2182 mi sembra abbastanza lontano per iniziare a preoccuparsi, le tante notizie che trovate in rete presentano alcuni punti fondamentali completamente falsi.

Cerchiamo di capire meglio.

Prima di tutto, come suggerisce il nome stesso, l’asteroide in questione e’ stato scoperto nel 1999. La prima osservazione e’ stata fatta nell’ambito del programma LINEAR e l’asteroide e’ costantemente monitorato e studiato dall’osservatorio di Arecibo.

1999 RQ36 ha una forma sferiodale con un diametro medio di 560 metri e una massa di 0.14 miliardi di tonnellate. A livello scientifico, si e’ parlato abbastanza di questo asteroide, soprattutto perche’ e’ stato possibile determinare la sua massa con estrema precisione. Questo risultato e’ stato raggiunto sfruttando le informazioni di 3 radiotelescopi nel mondo e calcolando in maniera molto precisa gli effetti gravitazionali subiti da 1999 RQ36. Come potete facilmente immaginare, questo e’ stato un compito molto arduo, dal momento che per calcoli di queto tipo, si devono considerare tutti i corpi in prossimita’ dell’asteroide, al fine di valutare precisamente le interazioni gravitazionali subite durante il moto.

Probabilmente, leggendo qualche notizia qua e la sui siti scientifici, i nostri amici catastrofisti non hanno capito bene quello di cui si stava parlando e perche’ cosi’ tanto interesse fosse concentrato su questo asteroide. Ovviamente, non dobbiamo dimenticarci il periodo storico che stiamo attraversando. Dopo il fatto russo dell’asteroide su Cheliabynsk, speculare su eventi di questo tipo e’ divenuta una moda molto proficua per tanti siti internet.

Detto questo, come possiamo verificare la reale pericolosita’ di 1999 RQ36?

Per prima cosa, per chi volesse divertirsi a simulare l’impatto di un corpo di questo tipo sulla Terra, abbiamo fatto esperimenti di questo tipo in un altro articolo:

- Effetti di un impatto con Nibiru

Seguendo i link riportati, potete accedere ad un programma di simulazione molto carino e con cui potete valutare i reali rischi che un impatto di questo tipo avrebbe per la Terra e per il genere umano.

Detto questo, per poter capire la reale probabilita’ di impatto, non solo di questo asteroide, ma di qualsiasi corpo che volete controllare, basta al solito accedere al sito della NASA sui corpi potenzialmente pericolosi:

- NASA, NEO program

In queste pagine trovate il database completo con le informazioni su tutti i NEO potenzialmente pericolosi, insieme anche ai parametri orbitali e ai dati fisici.

Cosa troviamo su 1999 RQ36?

Aprendo la pagina dedicata a questo corpo:

- NASA, 1999 RQ36

Vedete che i passaggi ravvicinati alla Terra saranno tra il 2169 e il 2199. Sempre facendo riferimento a questa tabella:

Passaggi ravvicinati per RQ36

vedete pero’ che la probabilita’ di impatto non e’ mai superiore allo 0,026%.

Molto probabilmente, un altro fattore che ha contribuito ad alimentare il sospetto su questo corpo e’ che, facendo sempre riferimento alla tabella, non compare la valutazione nella Scala Torino per questo corpo.

Come visto in questo articolo:

- L’asteroide 2012 DA14

La scala Torino e’ una classificazione del pericolo di impatto dei NEO sulla Terra. Questa scala tiene conto sia della massa dell’asteroide che della sua energia cinetica. Come capite subito, in un eventuale impatto, anche l’energia cinetica posseduta dal proiettile rappresenta un parametro di notevole importanza.

Visto che per 1999RQ36 non compare la valutazione, proviamo a valutare da noi il pericolo di impatto facendo un confronto con un altro asteroide potenzialmente pericoloso: 2007 VK184. In questo caso abbiamo un proiettile un po’ piu’ piccolo, solo 130 metri di diametro, ma che viaggia ad una velocita’ superiore a 1999 RQ36: 19 m/s contro 13 m/s.

- NASA, 2007 VK184

Perche’ abbiamo scelto questo corpo? Come vedete sempre consultantdo il sito NASA, VK184 e’ considerato l’osservato speciale per la probabilita’ di impatto sulla Terra. Con questo si intende che e’ il NEO con la probabilita’ di impatto maggiore per il futuro.

Facendo riferimento alla tabella che trovate sulla pagina riportata:

Passaggi ravvicinati per VK184

Vedete che in questo caso, la probabilita’ maggiore di impatto e’ dell’ordine di 0,055% con il valore 1 nella Scala Torino. Analogamente a quanto avvenne la prima volta con Apophis, anche questo corpo ha dunque un valore diverso da zero della Scala Torino. Proprio per questo motivo, trovate il corpo evidenziato sulla pagina NASA e VK184 viene costantemente monitorato.

Cosa significa 1 nella Scala Torino?

Definizione dei valori della Scala Torino

Se avete pensato che il valore 1 ci dia la certezza di impatto, siete fuori strada. Ovviamente 1 e’ maggiore di 0, cioe’ della probabilita’ completamente nulla di impatto con la Terra. Nnostante questo, come vedete dalla figura a lato, la scala Torino a valori che vanno da 0 a 10 e che corripondono ad un crescendo di probabilita’ di impatto.

Prendendo la definizione ufficiale della scala Torino, il valore 1 corrisponde a quanto segue:

Osservazioni occasionali possono scoprire il passaggio vicino alla Terra di oggetti che li pongono in un livello di pericolo di collisione. Calcoli e analisi mostrano che le probabilità di collisione sono estremamente basse da non meritare grande attenzione e preoccupazione nella gente comune. Nuove osservazioni molto probabilmente porteranno una riassegnazione al livello 0.

Dunque? Premesso, come visto, che stiamo parlando di passaggio ravvicinati tra piu’ di un secolo, il valore 1 non corrisponde assolutamente a nessun pericolo. Complice anche la lontananza temporale dell’evento considerato, l’orbita dell’asteroide e’ conosciuta con un’incertezza tale da non consentire una valutazione precisa della probabilita’ di impatto. Cosi’ come avvenuto per Apophis, a distanza di anni e grazie alle osservazioni continue ad opera dei tanti telescopi funzionanti a Terra, la probabilita’ di impatto, e duqnue anche il valore della Scala Torino, e’ divenuta completamente nulla.

Detto questo, siete ancora convinti che sia il caso di preoccuparsi di 1999 RQ36? Secondo me, assolutamente no. Ovviamente non vogliamo tranquillizzare per partito preso. Le nostre considerazioni nascono da un’analisi dei parametri attualmente disponibili, ma soprattutto dal tempo che ancora manca per questo passaggio ravvicinato. Molto probabilmente, tra piu’ di un secolo avremo sicuramente, anche se ne fosse richiesto l’utilizzo, un qualche sistema funzionante per poter deviare o distruggere i potenziali pericoli spaziali per la Terra. Di questi sistemi, attualmente in stato di studio, abbiamo parlato in questo post:

- Asteroidi: sappiamo difenderci?

”Psicosi 2012. Le risposte della scienza”, un libro di divulgazione della scienza accessibile a tutti e scritto per tutti. Matteo Martini, Armando Curcio Editore.



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