Nuovi dissapori tra Italia e Francia perchè..

Creato il 21 ottobre 2011 da Lamiaeconomia
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Nuovi dissapori tra Italia e Francia perchè..
Silvio Berlusconi ha preso una decisione sbagliata anche scegliendo un buon candidato per la Banca d'Italia. Non c'è dubbio che Ignazio Visco abbia tutti i requisiti per questa carica. La sua competenza non può essere messa in
dubbio e la sua indipendenza di giudizio e di analisi è ben nota.
L'aver deciso, però, di non offrire la guida della Banca d'Italia a Lorenzo Bini Smaghi, che attualmente siede nel comitato esecutivo della Banca centrale europea, rischia di alimentare nuovamente il contrasto emerso la scorsa primavera tra Berlusconi e il presidente francese Nicholas Sarkozy sulla composizione del board della banca centrale.
La tradizione
non scritta prevede che i quattro paesi più rilevanti della zona euro abbiano un banchiere della propria nazionalità seduto nell'executive board a sei membri, presidente incluso. Due seggi sono riservati solitamente ai banchieri dei paesi più piccoli. I banchieri centrali nazionali delle 17 nazioni dell'euro formano poi, insieme ai 6 del consiglio esecutivo, il consiglio governativo.

Dare più spazio ai paesi economicamente più rilevanti dell'area euro - Germania, Francia, Italia e Spagna - rende in qualche modo più solida la credibilità della Bce e proprio quella credibilità potrebbe soffrire quando tre italiani (Visco, Bini Smaghi e il neo presidente Bce Draghi) siederanno contemporaneamente nel consiglio governativo a Francoforte.
In contrasto, Parigi sarà rappresentata solo dal governatore della Banca di Francia, dopo la fine del mandato dell'attuale presidente Jean-Claude Trichet a fine mese.
In teoria le nomine all'interno degli organismi internazionali come la Bce non dovrebbero essere influenzate dalle questioni sulla nazionalità e la competenza professionale dovrebbe essere l'unico criterio. Ma questo non succede nella realtà. Le istituzioni internazionali hanno anche un profilo politico e anche le percezioni hanno un loro peso.
I nodi della finanza pubblica dell'Italia sono uno tra gli elementi al centro dell'agenda della Bce in questi mesi soprattutto dopo che Francoforte ha iniziato ad agosto ad acquistare titoli di Stato italiani.
Il rischio è che una qualsiasi scelta sia presa, Draghi e i suoi colleghi italiani potranno essere sospettati di aver agito con troppa durezza per evitare le critiche o di essere accusati di essere stati troppo morbidi con Roma.
Berlusconi può ancora offrire un altro incarico a Bini Smaghi per facilitarne l'uscita dal board della Bce e modificare gli equilibri all'interno della Banca centrale. Tuttavia ha perso un'opportunità di sostenere l'immagine della Banca centrale europea.  
  Dott Fabio Troglia fabio.troglia@gmail.com www.lamiaeconomia.com E' arrivato l' e-book
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