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Nuovo abominio quotidiano

Creato il 06 marzo 2016 da Speradisole

NUOVO ABOMINIO QUOTIDIANO

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Da uno scritto di Massimo Del Papa (Lettera 43), ho tratto l’idea per questo post, perché non solo mi sono meravigliata, ma è stato un colpo al cuore ed ho capito quanto poco la stampa quotidiana o la tv o qualsiasi altro mezzo di informazione di massa, ci informi, su quanto di più scandaloso e orribile succede in questo paese. E’ come se una orribile rassegnazione si impossessasse della nostra coscienza.

Ci si sbizzarrisce su uteri in affitto o su Totti al tramonto, mentre si tralasciano certe vergogne che fanno schifo. Vince l’indifferenza, la rassegnazione e si lasciano passare sotto silenzio, fatti gravissimi.

Le case di cura, i centri per disabili e asili nido sono diventati luoghi di botte, di sporcizia e chi dovrebbe accudire, pulire ed anche amare le persone indifese che ci vivono, diventano aguzzini.

Ecco l’elenco di ciò che è successo, in alcuni di questi luoghi, solamente in tre mesi:

18 novembre 2015, Gragnano, alla scuola elementare botte e insulti a ragazzini “difficili”, sospese due maestre, una delle quali di sostegno.

10 dicembre 2015, Soleto di Lecce, maltrattati anziani in casa di riposo, 23 indagati.

14 dicembre 2015, Falconara, al Centro Bignamini, cinque piccoli disabili presi a schiaffi e per i capelli, due le insegnanti indagate.

15 dicembre 2015, Nocera Inferiore, disabili legati e pestati in casa di cura e persino sui pulmini, sette arrestati.

4 gennaio 2015, San Marino, anziani percossi, insultati e terrorizzati all’ospizio, una operatrice a giudizio.

18 gennaio 2016, Licata, sevizie su bambini disabili, un arresto e otto indagati.

29 gennaio 2016, l’attore Francesco Nuti, da tempo offeso da disabilità, umiliato e picchiato dal suo tutore.

4 febbraio 2016, Pisa, piccoli maltrattati all’asilo nido, una maestra ai domiciliari altre due indagate.

8 febbraio 2016, Grottaferrata, maltrattamenti nel centro di riabilitazione per giovani disabili, 10 arresti.

15 febbraio 2016, Parma, vecchi maltrattati in casa famiglia, 3 arresti.

15 febbraio 2016, Decimomannu, violenze sui malati psichiatrici nella struttura sanitaria Aias, 14 sospesi dal servizio.

19 febbraio 2016, Borgo d’Ale di Vercelli, nell’ex clinica della santona mamma Ebe, torture a reclusi psichiatrici e anziani con Alzheimer, 300 episodi accertati, 18 arresti.

20 febbraio 2016, Roma, Infernetto, sequestrata una casa abusiva, vecchi pestati e costretti nei propri escrementi, chi li scopre descrive “scene raccapriccianti”.

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La trafila delle atrocità tutto è fuorché una novità, ma nel 2016 è sembrata subire un’accelerazione, un fuoco d’artificio di atroci scoperte. Si lasciano da soli, si picchiano anche se non si rinchiudono, persone abbandonate là ad aspettare la fine, come se fossero cani o cose.

Questa è l’ipocrisia del Bene, del Sociale, entità sulle quali sono fioriti business non meno articolati, potenti e miliardari.

Per qualcuno è un buon segno, significa che si fanno più controlli, ma il brutto è che da questi controlli emergono le violenze, il totale disprezzo per la sofferenza e in definitiva per l’esistenza degli altri.

I controlli come vengono fatti? Le Asl, gli ispettorati, gli uffici deputati e quant’altro, svolgono veramente bene il loro lavoro oppure il tutto si traduce in un proforma prima e in un buffetto dopo o in una sanzione da poco?

Un altro problema è che non c’è selezione per questi “custodi”, tutti possono dedicarvisi, anche spostati, lunatici, gente che ne fa un lavoro qualsiasi e vi trasfonde le proprie frustrazioni, i propri bovarismi di provincia, sfogandoli su quelli che considera dei rompicoglioni che si divertono a essere matti, malati o vecchi.

E la dignità dei “pazienti” dove sta? Il Villaggio Eugenio Litta di Grottaferrata, gestito dal padri camilliani, dove dipendenti pestavano, alla lettera, mettevano sotto i piedi, i disabili reclusi, tra loro minori di 14 anni, garantisce nello statuto “il diritto al rispetto della dignità personale dei pazienti”, ed era stato formalmente accreditato dalla Regione Lazio nel 2013.

Inoltre le punizioni dei colpevoli di tali abomini sono ridicole, irrisorie. A Decimomannu, in provincia di Cagliari, operatori si sfogano a bastonate e calci sugli ospiti mentalmente disabili: scatta la semplice sospensione cautelativa dal servizio per sei mesi.

Non sono aguzzini da carcere e comunque da rimuovere automaticamente dal servizio? No, erano stressati, spiega qualche sindacalista oltremodo cinico.

Non sta sfuggendo di mano la situazione se, il rapporto dei Nas, parla di tre centri sequestrati, più di 300 chili di cibi avariati (quelli buoni se li spartivano i dipendenti), somministrazione, anche casuale, di farmaci scaduti, totale incompetenza degli aspetti sanitari, 130 soggetti segnalati a vario titolo, 100 violazioni del codice penale, oltre 100 violazioni di natura amministrativa?

In un solo mese di controllo, vale la pena di ripeterlo.

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L’altro problema è anche più squallido, perché in un certo senso fatale: le varie inchieste, i blitz, le azioni dello Stato nascono, di regola, dopo insistite e angosciate segnalazioni di ospiti torturati, che alla fine, ma proprio alla fine, riescono in qualche modo a farsi credere dai parenti, i quali allertano chi di dovere.

Si sa benissimo che le famiglie, per problemi oggettivi o più spesso per cattiva coscienza, preferiscono smistare l’anello debole là dove non può più complicare la vita: ospizi e ricoveri si sono per questo, e se poi ci scappa uno scappellotto, pazienza.

Altro che scappellotto! Malati incatenati, usati come tappeti, coi “sanitari” che si puliscono le scarpe sulla loro faccia, li lasciano nella loro merda, li prendono a bastonate con lo scopettone.

Manco i sorci.



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