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Nuovo albero in carbonio per la Global Ocean Race di Marco Nannini
Creato il 14 aprile 2011 da AndreaMancano meno di sei mesi alla partenza da Palma della Global Ocean Race 2011/2012, la regata in doppio dedicata ai Class40. Fervono I preparativi dei 18 team iscritti fra cui l’italiano Marco Nannini. “Il nuovo albero in carbonio che ho ordinato per la GOR e’ finalmente uscito dall’autoclave, l’ho fatto periziare durante il processo di accettazione e la scansione ultrasonica conferma che e’ perfetto. Il vecchio albero aveva fatto oltre 50 mila miglia in regata e non ci fidavamo a farci un’altro giro del mondo, non vogliamo prenderci rischi inutili” ha commentato Marco Nannini. Ciascuno dei team iscritti alla Global Ocean Race e’ al lavoro da mesi. Partecipare ad un giro del mondo e’ un progetto che spesso inizia con anni di anticipo, per Marco Nannini la decisione e’ partita con l’acquisto un anno fa del Class40 “Mowgli” che partecipo’ alla precedente edizione della GOR condotta dai britannici Jeremy Salvesen e David Thompson. Quando l’attenzione raggiungera’ l’apice e il pubblico ammirera’ la flotta pronta alla partenza a Palma si trattera’ solamente della lucida punta di un iceberg in confronto a tutto il lavoro pregresso.“Ho recentemente passato un weekend a Lorient dove si trova ora la barca. Ci siamo trovati con Paul Peggs per discutere i lavori ancora da fare in attesa che venga consegnato il nuovo albero finito verso la prima settimana di Maggio. Ella, la mia ragazza, ha pazientemente aggiornato la lista delle cose da fare su un blocco note. Visto che la barca ora e’ senza albero, e’ il momento giusto per pianificare il test di inversione della barca. Dobbiamo prenderla e girarla sottosopra con una gru e dimostrare che siamo in grado di raddrizzarla da dentro senza assistenza. Pensateci, mica semplice. Contiamo di fare il test verso fine Aprile” ha commentato Marco Nannini. Il test di inversione e’ un requisito di sicurezza obbligatorio per essere ammessi alla regata. Il progetto procede seguendo una tabella di marcia serrata e con una cassa molto magra, continua la ricerca di sponsors per contribuire ai costi ancora da affrontare come vele adatte all’Oceano del Sud, il saldo delle quote di iscrizione, assicurazione, materiale di ricambio, cibo liofilizzato, un dessalinizzatore etc. “C’e’ ancora una lunga lista di acquisti da fare, per ora riusciamo a procedere coi fondi rimasti ma dobbiamo trovare fondi aggiuntivi per garantire il successo di questo progetto, la barca e’ per ora ancora senza sponsor principale e senza nome. Noi continuiamo fiduciosi mettendoci tanto olio di gomito” ha aggiunto Marco.“Non potendomi permettere di stare a Lorient a tempo pieno a occuparmi della barca, il lavoro continua inevitabilmente da Londra. Ripreso il blocco note con gli appunti abbiamo girato pagina, Ella ed io oltre alla regata dobbiamo pianificare la logistica della nostra relazione per I prossimi 18 mesi! Le ho spiegato che saro’ in mare per circa 160 giorni, 30-40 giorni per volta, aspettandomi uno sguardo preoccupato, ma Ella ha sorriso e detto” - “Ti verro’ a trovare ad ogni tappa, faro’ il giro del mondo anch’io, sara’ fantastico”.
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