Daniele Franco si occupa, dopo Calvino, di un altro dei pilastri della letteratura contemporanea italiana: Pier Paolo Pasolini e i suoi Scritti Corsari, una raccolta di articoli pubblicati su numerose testate, una critica arrabbiata ai cancri che affliggono quella società italiana degli anni ’70, complessa e dannata quanto affascinante.
Ecco un estratto del post:
Tutto d’un tratto, in quegli anni ci si avvide che, come ben colse Calvino, «per tutta la giornata il gran daffare della popolazione era il produrre: producevano beni di consumo. Ad una cert’ora, come per lo scatto d’un interruttore, smettevano la produzione e, via!, si buttavano tutti a consumare». Il modello americano di società di massa e la svolta tecnologica stavano egemonizzando il popolo italiano, educandolo ad essere completamente assorbito nel sistema di “popolo di consumo”.
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