Il 3 Gennaio mattina siamo in 7 diretti a W Le Donne sulla Cresta di Piancaformia (Grigna – Lecco): Maurizio Aresi (G.S.B. Le Nottole), Davide Corengia (G.G.Milano), Marco Corvi (alias Corvo – S.C. Erba), Renzo Gaiti (G.S.B. Le Nottole), Giorgio Pannuzzo (G.S.B. Le Nottole), Gianluca Selleri (G.S. ‘Ndronico) ed io (G.G.Milano).
Giungiamo al campo base di -900m piuttosto rapidamente e, prima di andare a letto, ci si divide in due squadre: una sistema il campo base perchè è un po’ conciato, l’altra va a vedere una finestrella sull’ultimo pozzo prima del campo base. Renzo abilmente arrampica la finestrella che si rivela essere solo una nicchia fangosa. Quando torniamo al campo base scopriamo con piacere che gli altri hanno scavato un bel po’ di fango e ora ci sono quasi 3 metri quadri dove si riesce a stare in piedi… Non male considerando che prima ce n’era solo 1!
Il giorno successivo partiamo alla volta delle zone finali della grotta.
Prima di Puciowskj Corvo ed io rileviamo l’affluente che si innesta nel Ramo del Cobra. Dopo una quindicina di metri c’è una risalita semplice, che stranamente non mostra segni di passaggio: appena sopra sembra continuare con un meandro. Occorrerebbe tuttavia arrampicarla con corda perchè l’arrampicata è viscida.
Dopo il rilievo procediamo oltre Puciowskj: il sifone di -1100m è ancora semi vuoto, dato che però ci sono 20-30 cm d’acqua, lo svuotiamo del tutto per evitare di prendere ulteriore freddo al ritorno. Ci avviamo verso le strettoie, dove Giorgio comincia a smazzettare ovunque per rendere il luogo meno infernale e alla fine ottiene alcuni buoni risultati, anche se certo le strettoie rimangono massacranti…
Giunti alla finestra sul Pozzo dei Coltelli (P28) ci dividiamo in 3 squadre: Corvo ed io andiamo a rilevare il termine delle gallerie freatiche, Mauri e Davide vanno a scendere uno sfondamento nelle gallerie, mentre gli altri traversano sul Pozzo dei Coltelli per raggiungere la finestra dalla quale proviene il rumore del torrente.
La galleria che andiamo a rilevare dovrebbe essere ancora lunga una trentina di metri. Dopo una trentina di metri dovrebbe esserci la strettoia che, a detta dello stesso Corvo, dovrebbe essere intransitabile. Beh così non è… si procede in un meandro piuttosto comodo, che costituisce la parte bassa di una galleria a buco di serratura e giungiamo alla base di due ampi camini da cui proviene il torrentello. La galleria prosegue però ancora dall’altro lato del camino con la classica morfologia dei freatici di WlD: cunicolo schifoso e fangoso… Superiamo un passaggio allagato dove si affonda fino al limite dello stivale nel fango e, dopo una quarantina di metri, giungiamo al termine della galleria su un sifone fangoso. Lungo la via sono presenti varie piccole diramazioni affluenti che intercettano la galleria. Da notare che la galleria si sposta ancora a NNE e raggiunge ormai quasi il Passo dello Zapel. Da un lato quasi mi dispiace che termini perchè si capisce che rappresenta un punto importante del sistema: è il punto più a Nord del complesso e sicuramente oltre il sifone potrebbe esserci qualcosa di interessante che si dirige verso il Palone o la parete Fasana. Dal rilievo effettuato sembra ormai chiaro che la galleria si sposta sull’altro lato della sinclinale.
La squadra Mauri – Davide scende il secondo sfondamento nella galleria: è un pozzo di 15m che termina su un meandro impercorribile. Molto impegnativa la strettoia alla partenza del pozzo, soprattutto in uscita! Rimane da scendere ancora il primo sfondamento che è un pozzo di 20m.
Ci ritroviamo poi tutti al Pozzo dei Coltelli. Renzo nel frattempo aveva traversato e arrampicato il pozzo raggiungendo una finestra, dove partono due vie da esplorare con corda.
Gianluca e Davide hanno poi pendolato sotto raggiungendo la finestra dalla quale proveniva il rumore della cascata. Si accede ad un pozzo parallelo profondo 35m, alla cui base la grotta si divide: a destra vi è la cascata e il ramo attivo con pozzo di 18m, che prosegue con un passaggio stretto e un ulteriore pozzo inesplorato.
Dall’altro lato vi è una forra fossile. Si scendono 3 saltini in libera (la prossima volta vanno armati!), un pozzo di 11m, uno di 12m e entriamo in una bella forra fossile ampia. Il trapano è ormai morto e siamo di fronte ad un ulteriore pozzo. Tre di noi si legano la corda addosso e Corvo scende il pozzo assicurato su di noi. Il pozzo è profondo 17m e alla sua base vi è un altro pozzo di 30m, dal quale proviene un lontanissimo rumore cupo e si sentono vibrazioni “acquose” nell’aria. La sua discesa sarà per la prossima volta… Intanto anche questa via supera i -1220m (dall’ingresso alto del complesso, cioè il P30 con Tre Ingressi) e fa ben sperare in quanto è diretta parallela all’asse della sinclinale e finalmente è un ambiente bello e fossile, dopo ore di strisciamenti nel fango e sotto cascate. Unica nota strana è l’aria che sembra diretta ancora verso un ingresso alto e probabilmente da qualche parte sul pozzo deve esserci una via con aria da ingresso basso. Per ora siamo soddisfatti e ritorniamo sui nostri passi verso il campo base, che raggiungiamo dopo 8 ore di posti infami.
Una rapida dormita di 5 ore e Davide ed io cominciamo ad uscire anche perchè sento un po’ di mal di gola e ho il terrore di finire come gli altri settimana scorsa! Usciamo alle 2.00 di notte del 6 Gennaio sulla gelida cresta di Piancaformia innevata e illuminata dalla meravigliosa luna piena. Davvero uno spettacolo affascinante: capisco perchè a quell’ora c’erano ancora escursionisti in giro per la Grigna! Al Bogani becchiamo Simona e Valeria che sono appena arrivate in rifugio per venire a raggiungerci al mattino, ma noi le abbiamo fregate anche questa volta uscendo prima! Gli altri escono alle 6.30 di mattna e ci godiamo finalmente un buon pranzo caldo al rifugio Bogani.
In totale nell’uscita abbiamo rilevato 360m nuovi, che portano il complesso a poco meno di 22.8km.
Per ora basta W Le Donne per un po’ di tempo, vediamo di recuperare le energie dalle 4 uscite in due mesi e poi si torna alla carica: sarà la svolta delle esplorazioni della Grigna?
ciao
Andrea Maconi
Magazine Ecologia e Ambiente
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Creato il 08 gennaio 2015 da Andrea Scatolini @SCINTILENAI suoi ultimi articoli
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