
Marilena Pinazzini
Adesso, con la rinomina del cda dell’Asp nelle stesse persone che prima lo componevano, la bocca fognaria di Antonio Costantino è rimasta all’improvviso a secco e gli sversamenti di merdame che da mesi avevano colpito tutti i non allineati alla privatizzazione dei servizi (come intesa dal vorace cooperante) si sono come per incanto interrotti, e la ragione sta unicamente nel fatto che gli sversamenti dopo una prima fase in cui erano riusciti quasi a mettere in minoranza gli amministratori pro-internalizzazione, nella seconda hanno sortito esattamente l’effetto contrario generando un lungo impasse nell’Assemblea dei socidell’Azienda dalla quale la Regione, da tutti i soci interpellata, è potuta uscirne soltanto dando ex lege all’ostica Presidente dell’Assemblea (Marilena Pinazzini, assessore della giunta Cantini. ndr) la bacchetta di un quasi-commissario ha deciso per la rinomina del precedente che certamente non è pregiudizialmente ostile all’internalizzazione dei servizi da parte dell’Asp.che quindi ieri, ancora di fronte all’incapacità dei Comuni avversi all’internalizzazione di proporre una sufficiente rosa di candidati per un nuovo cda,
A questo punto in tanti hanno indirizzato un sonoro ‘tie’ ‘ a Costantino accompagnandolo con il gestaccio dell’ombrello che noi comprendiamo ma non condividiamo sia perché dobbiamo rispetto al perdente ma anche perché adesso i ‘tie” dovrebbero essere due: uno per la rinomina del precedente cda e l’altro per l’avvenuta proroga di altri 6 mesi del comandamento regionale della ‘gestione unitaria complessiva’ (vedi sotto), il vero principio criminale che consente al soggetto privato cooperativo di presentarsi, tramite consorzi o altre forme associate, all’accreditamento come soggetto unitario erogatore di servizi alla persona e costringe invece il pubblico all’assunzione diretta di tutto il personale necessario all’espletamento dei servizi.

NOSTRO COMMENTO:
MENO MALE CHE MARILENA PINAZZINI C'Èhttp://feeds.feedburner.com/BlogFidentino-CronacheMarziane