Nei giorni scorsi abbiamo, in stretta collaborazione con il nuovo responsabile della protezione civile, l’ing. Fabio Tuttolomondo, istituito il Centro Operativo Comunale di Protezione civile e individuato nel Comando dei Vigili Urbani in via Papa Giovanni XIII a Terrasini, la sede operativa del C.O.C del quale fanno parte, oltre alle figure istituzionali del Comune, anche il Comandante della locale stazione dei Carabinieri, Ivan De Luca e il Comandante della Capitaneria di Porto, Santo Talluto. L’istituzione del C.O.C è propedeutica all’elaborazione del Piano Operativo di protezione civile. Terrasini, oltre ai “normali” eventi naturali calamitosi, sisma, dissesto idrogeologico e di esondazione (è ancora vivo il ricordo dello straripamento del torrente Furi di quasi trent’anni fa), è un territorio a rischio per via dell’aeroporto e del porto. Pochi sanno, infatti, che nonostante lo scalo Falcone-Borsellino ricada nel territorio di Cinisi, in caso di necessità derivata da un incidente aereo, come per fortuna non si è verificato un mese fa nel caso dell’airbus 80 schiacciato a terra in fase di atterraggio dal vento wind-share, la banchina del porto individuata per i soccorsi si trova sul territorio di Terrasini. Questo significa che, per fare un esempio banale, tutto il transito dei mezzi di soccorso insiste su Terrasini e deve essere studiato per far si che le ambulanze arrivino e ripartano agevolmente dalla banchina. Solo per un caso, quando ammarò, ad agosto del 2005 al largo di Ustica, l’Atr72 della Tuniter decollato da Bari e diretto a Tunisi, le operazioni di soccorso si tennero al porto di Palermo e non in quello di Terrasini. In quell’occasione, è bene ricordarlo, i mezzi della Capitaneria di Porto di Terrasini furono i primi ad arrivare sul posto dell’incidente e a prestare i primi soccorsi ai sopravvissuti.
Inviato da Roberto Conigliaro