La vasta produzione di Fiat sta attraversando un periodo di transizione molto particolare, con nuove tecniche di messa a punto di motori e design e con partnership transnazionali dalla elevata percentuale di rendimento. Questa fase va intesa come un tassello estremamente necessario per il miglioramento a tutto tondo del brand torinese, grazie ad una moderna filosofia aziendale votata al progresso e alla risposta repentina a qualsiasi tipo di esigenza clientelare.
Non è di certo un mistero che ci saranno tantissimi nuovi veicoli in produzione da qui al 2106 e, tra un furgone nuovo e una citycar dalle linee dinamiche ed innovative, si potrà davvero rimanere sbalorditi dinnanzi a tali tecnologie.
La sinergia che, negli ultimi tempi, è andata perfezionandosi tra Fiat-Chrysler e Renault rappresenta un passo deciso verso il suddetto cambiamento di direzione in nome di una larga ed agguerrita competitività sul mercato che ben poco lascerà agli altri attori attualmente in gioco. La recente firma dell’accordo per la fornitura al colosso italiano di un nuovo veicolo commerciale leggero dalle notevoli capacità pone un’importante base di partenza per un roseo futuro commerciale. Il furgone in questione dovrebbe riguardare la nuova generazione dello Scudo, realizzato in precedenza grazie al supporto di Peugeot-Citroen e della sua specifica divisione PSA.
Il prossimo nascituro di casa Fiat sarà assemblato nel sito produttivo di Sandouville, in Francia, tirato su mediante un cospicuo investimento milionario (circa 230 milioni di euro) attraverso una sapiente strategia di conversione produttiva. Ciò che contraddistinguerà il nuovo veicolo commerciale Scudo saranno i numerosi elementi estetici che segneranno un netto distacco dal modello di derivazione di riferimento. Inoltre, le componenti che andranno a formare il bagaglio tecnico del veicolo su base Renault Trafic saranno figli di un pragmatismo maniacale abile nell’assecondare ogni richiesta che la dimensione professional è in grado di formulare.