Nuovo fixing dell’oro, ecco cosa cambia
INVESTIRE IN ORO
Ha preso ufficialmente il via la nuova stagione del fixing dell’oro. Una nuova stagione che interesserà, per il momento, solamente sei istituti di credito, ivi compresi i quattro che fino a pochi giorni fa avevano tenuto il vecchio benchmark fin dal momento della sua creazione, un secolo or sono. E così, a Barclays, Hsbc, Bank of Nova Scotia e Societè Generale, si sono aggiunte anche la svizzera Ubs e una sesta banca che per il momento rimane ignota.
Chi è la banca anonima?
Sul nome della banca che per il momento è ancora anonima sono state compiute numerose indiscrezioni. Secondo quanto afferma il presidente dell’Ice Benchmark Administration (Iba, la società collegata all’Intercontinental Exchange, selezionata quattro mesi fa dalla London Bullion Market Association per poter gestire il nuovo sistema di fixing), l’unica cosa svelabile è che non si tratta di una banca cinese.
In ogni caso, quel che emerge è una sostanziale insoddisfazione per il risultato raggiunto. La Lbma, appena nel mese di febbraio, aveva infatti pubblicamente rilevato di avere conquistato l’interesse di ben undici istituti di credito, dei quali almeno due erano cinesi. I nomi che all’epoca furono compiuti mediaticamente indirizzavano l’interesse verso la Industrial and Commercial Bank of China, la Bank of China International e la China Construction Bank, già membri della Lbma e potenzialmente in grado di ricoprire il nuovo ruolo di partecipanti all’Iba. Tuttavia, la realtà è stata notevolmente diversa.
Quelli che invece hanno voluto fortemente esserci sono i “vecchi” protagonisti del precedente sistema di fixing, che è stato ora abbandonato in favore di un nuovo sistema di aste elettroniche che, almeno in teoria, dovrebbe poter garantire un miglior approccio in termini di trasparenza e di sicurezza.
Cosa cambia con il nuovo fixing
Ricordiamo che dal 1919 a pochi giorni fa la quotazione del lingotto d’oro (il bullion) veniva fissata due volte al giorno da un gruppo di rappresentanti di istituti di credito attivi sul mercato dell’oro, e con meccanismi non sempre particolarmente trasparenti. Proprio l’opaco meccanismo è stata una delle determinanti che ha suggerito il trasferimento del vecchio fixing al nuovo, con un sistema che dovrebbe essere meno difficile da manipolare artificiosamente.
Per quanto invece concerne il fixing di altri minerali, nulla cambia. Il fixing dell’argento continuerà pertanto a essere gestito (come già avviene dallo scorso agosto) dal Chicago Mercantile Exchange e da Thomson Reuters, mentre le quotazioni del platino e del palladio, dallo scorso mese di dicembre, sono regolamentate dal London Metal Exchange.