Scritto da: Nina Catalano 3 aprile 2014 in Notizie dal mondo Inserisci un commento 42 visite
Qual'è la sensazione di chi non si sente né maschio né femmina?
Lo sa bene Norrie May Welby che grazie alla sua personale battaglia legale avvenuta in Australia, ha avuto riconosciuto oggi, la nascita di un nuovo genere sessuale: il terzo sesso.
La storia di Norrie ha dell’incredibile, ma è quanto accaduto ad un ragazzo nato in Scozia, nel maggio del 1961. All’età di 7 anni Norrie si trasferisce insieme alla sua famiglia a Sidney dove, a seguito di svariati disagi, decide di cambiare sesso e diventare donna.
Stranamente anche quella nuova impostazione, non ha soddisfatto la realtà emotiva di Norrie, fino ad arrivare alla soluzione che lei non era né uomo, né donna.
La situazione emotiva si ingarbuglia ancora di più quando, ad una richiesta di un documento all’ufficio anagrafe di Sidney, Norrie, si sente negare il diritto di avere un sesso, a parte, e che fra le altre cose, quello che non rappresentava l’identità di Norrie, portava la dicitura: Sesso “non specificato”.
Dopo aver vinto la sua battaglia adesso Norrie, racconta al mondo il suo disagio, ma soprattutto racconta al mondo un suo diritto, quello di essere riconosciuto per quello che si è, ossia un sesso neutro, riportato sui documenti di riconoscimento con la dicitura “X”.
Il terzo sesso: le origini
La diatriba in merito al terzo sesso, non nasce oggi con la storia di Norrie, ma bensì molto tempo prima, agli inizi del 900, quando ancora i tempi non erano davvero maturi. Uno scienziato, tale Karl Heinrich Ulrichs dimostrò ai colleghi che un terzo sesso era possibile, perché frutto di una sessualità che si trovava perfettamente nel mezzo fra il mondo maschile e quello femminile.
Cosa accadde?
Mentre Ulrichs aveva condotto uno studio per “liberare” gli omosessuali dalle condanne morali, già nel 1949 molto diffuse, i colleghi, sposarono lo studio del collega con entusiasmo, migrando tuttavia lo stesso, sotto l’aspetto della psicologia e dei disturbi mentali.
Oggi con la scelta del tribunale australiano e con il caso di Norrie, si può davvero porre fine ad una cattiveria mossa nei confronti delle persone del terzo sesso.
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