Alessia Manfredini ha ricevuto un considerevole numero di preferenze a cremona città, in occasione delle primarie del Pd per il Parlamento, e non certo proponendo un’alleanza sia nazionale che locale con il Pdl, che potrebbe diffondersi ovunque eventualmente nell’ipotesi di sgonfiare Grillo e il suo M5S. che la consigliera comunale riceva spiegazioni necessarie e più che sufficienti dai parlamentari eletti nella nostra circoscrizioni appare un dovere dei medesimi, non solo un diritto. Infatti gli elettori del Pd si stanno ponendo molte domande: basta dare uno sguardo ai social network o meglio parlare con amici e conoscenti. Sono i giorni del perplesso stupore, e i parlamentari (Luciano Pizzetti e cinzia Fontana per il Pd, mentre Franco Bordo per Sel resta all’opposizione) dovrebbero aiutarci a capire che cosa ci aspetta. Un altro governo Monti ancora più forte? che garanzie abbiamo? che cosa riceverà in cambio il signor B.? Alessia Manfredini porrà domande nelle sedi opportune. Spero che le risposte diventino pubbliche. Ecco il testo di Alessia Manfredini:
Con la nomina di Napolitano e il governo Letta con ministri del pdl è cambiata completamente la linea politica del Pd vista con le primarie e le elezioni politiche. Ma anche quella sostenuta fino a poche settimane fa, dove tanti esponenti del Pd da Bersani, Letta, al giovane capogruppo Speranza dicevano: “mai con Berlusconi”
Per questo nelle sedi opportune chiederò spiegazioni ai parlamentari eletti nella nostra circoscrizione per capire come si é arrivati per l’elezione del Presidente della Repubblica, alla candidatura di Marini, al no a Rodotà, dei 101 franchi tiratori ma soprattutto sul governo delle larghe intese e le sue conseguenze.
Continuo, pur comprendendo l’urgenza di un nuovo governo e sulla necessità di dare delle risposte alla grave crisi economica, ad avere molte perplessità sulla soluzione individuata, governo politico con il Pdl; avrei preferito un governo di scopo, istituzionale con 3/4 punti da fare (tra cui la legge elettorale) e poi tornare a votare con un’offerta politica più coraggiosa e di forte cambiamento.
Inoltre credo che questa scelta, il governissimo, possa avere ricadute qui sul territorio in vista delle prossime elezioni amministrative a Cremona; non vorrei che qualcuno accarezzasse l’idea di un candidato sindaco individuato sia da autorevoli esponenti di centrosinistra e di centrodestra, credo che questa opzione non faccia il bene a Cremona che oggi più che mai ha bisogno di partecipazione autonomia, competenze e rinnovamento. Ma soprattutto di una visione politica diversa dall’attuale giunta Perri.