Nuovo premier in Giappone. In discussione la base americana di Okinawa

Creato il 04 giugno 2010 da Milleorienti

Non era mai accaduto: un premier giapponese, Hatoyama Yukio, è stato costretto a dimettersi dopo le crescenti proteste della popolazione per la presenza militare americana in Giappone. A maggio Hatoyama aveva dichiarato che «è impossibile» spostare la più grande delle basi americane da Okinawa; la violenta polemica che ne è seguita non è l’unica ragione delle sue dimissioni (il Giappone sta uscendo da una lunga fase di recessione economica e di scandali, e ha bisogno di una severa politica fiscale) ma quella è stata certo la goccia che ha fatto traboccare il vaso.

Il nuovo primo ministro giapponese, Kan Naoto (foto a destra),  è stato nominato anche presidente del Partito Democratico, salito al potere l’anno scorso dopo un cinquantennio di quasi esclusivo dominio liberaldemocratico. Kan era vicepremier e ministro delle finanze,  ma nonostante questi importanti incarichi è considerato un outsider rispetto alla “casta” politica giapponese, e non è stato toccato dai recenti scandali che hanno scosso il mondo politico-economico di Tokyo contribuendo alla crescente impopolarità del suo predecessore. Oggi Kan ha 63 anni, è stato attivista per i diritti civili negli anni Settanta, poi fra i fondatori del Partito Democratico nel 1998, ed è amico personale di Romano Prodi, di cui ha condiviso il progetto politico dell’Ulivo.

Le basi militari americane in Giappone. Le maggiori sono sull'isola di Okinawa (a sud). Fonte: USAG-IMCOM

Il primo dossier che il nuovo premier si troverà sul tavolo è proprio quello relativo alle basi americane di Okinawa: l’isola di Okinawa ospita il 75% delle strutture militari americane presenti in Giappone e la metà dei circa 50mila soldati Usa residenti in Giappone. La presenza Usa è giustificata dalle ricorrenti minacce militari da parte della Corea del Nord (ne abbiamo parlato qui) ma sono ormai decenni che la popolazione di Okinawa e i suoi rappresentanti politici chiedono il trasferimento altrove di almeno una parte dei soldati americani. Il trasferimento faceva parte degli impegni presi dal Partito Democratico durante la sua campagna elettorale, e ora ben diffcilmente Kan potrà ignorare la questione.


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