Il gruppo dei Murattori di Positano diretto da GianMaria Talamo metterà in scena sabato 15 gennaio al Palaplagianum di PRAIANO la piace teatrale da loro scritta e interpretata ” L’Amore di Alice per le sue camice“.
Sul seguitissimo blog dell’amico Massimo Capodanno curiosiamo la trama: Michele, un improbabile rapitore (Gian Maria Talamo ) cerca di rapire Chiattillo , (Vito Mascolo), nel negozio di Alice ( Marta Strazzoso) pur di parlare con Ralph Lauren. Nella scena anche una esilarante e un pò svampita rappresentante interpretata da Giovanna Parlato.
GianMaria: Michele ex calciatore,ex pilota, fobico, insicuro,individualista, odia i “chiattilli”, veste ai magazzini del popolo.
Vito Mascolo osserva divertito Giovanna Parlato durante una prova….
Vito: Gianmattia, chiattillo, appartenente alla tribù dei napoletani ricchi,conformisti,alla moda-cervello non pervenuto-, GianMaria e Marta: Alice,una commessa cordon blue di un emporio,fredda,elegante,professionale.
E questa in sintesi dovrebbe essere la “morale” o meglio l’anima dell’opera
“La moda è una bella invenzione, non solo perchè ci protegge dalle intemperie… attraverso il modo di vestire, abbiamo la possibilità di esprimere noi stessi, i nostri gusti, ma anche la nostra voglia di essere poco attenti alla moda e mode, (quindi controcorrente), o fruitori della moda del mondo, (cioè alla moda). Con il nostro vestire rendiamo partecipi gli altri del nostro stato d’animo, o della nostra filosofia di vita… la moda poi segna anche gli eventi della nostra vita, nessuno va a giocare in giacca e cravatta, come nessuno si sposa in tenuta da calciatore, però il bello della moda è che ognuno è libero di esprimere se stesso, e di fare del proprio vestire, la sua bandiera personale, parlare di moda poi … per noi di Positano è facile. Però a volte la moda della mente di molti, è anche un limite, un distinguo, è un evidenziatore di differenze, di classi sociali, quasi un fatto di caste, capita di essere giudicati male perchè non abbiamo le scarpe, o i vestiti alla moda, e per questo di non essere invitati a feste, di essere esclusi dagli amici non per come siamo dentro ma per come vestiamo. Quello che si dimentica spesso, è purtroppo lo dimenticano anche alcuni genitori, è che se Dio ci ha fatto nascere nudi qualcosa deve pur significare… e questo lo dimenticano anche e soprattutto”
Complimenti a questa squadra affiatata che attraverso l’arte invita a riflettere sulla vita.. con passione e ironia.
Chiara D’Amico