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Nuren: quando Fantasia incontra Ghost in the Shell

Creato il 16 febbraio 2015 da Oculusriftitalia
Nuren: quando Fantasia incontra Ghost in the Shell

Nuren è, attualmente, uno dei software più promettenti per Oculus Rift. Si tratta di una era e propria opera rock in realtà virtuale. Il progetto, molto ambizioso, viene definito "un lungometraggio in realtà virtuale e un'esperienza musicale". Date le premesse, la componente audio sarà molto curata, e nella fattispecie ad occuparsene sarà Jake Kaufman, già autore delle musiche chiptune del successo indie Shovel Knight. Musica e visioni andranno quindi di pari passo, andando a comporre un mosaico cyberpunk abitato da robot con i capelli al neon, ispirato a classici come Fantasia e Ghost in the Shell. Ecco di cosa parlerà la storia, secondo i creatori.

La CPS Industries ha svelato degli androidi di ultima generazione, che hanno il compito di assicurarsi che le menti dell'umanità rimangano senza problemi e stimoli. QGK e RIX hanno una feature in più, cioè un pensiero genuino e un'empatia. Questo li fa quindi funzionare male, fino a che non mostrano un tratto umano non desiderato: l'autocoscienza. In un mondo dove le provocazioni come la musica sono state bandite da un secolo, questo glitch ha permesso loro di cantare. A causa di questo, diventeranno dei fuggitivi.

La premessa di Nuren è davvero affascinante, e dimostra fino a che punto può essere portato lo storytelling in VR. Certo, gli sviluppatori devono ancora lavorare sodo per portarla a termine. Al momento c'è soltanto una singola canzone disponibile, che rappresenta in nuce il concept iniziale. Provate a immaginare una versione psichedelica di Dance Central,con un video pieno di stimoli visivi e sonori. Attualmente è stata organizzata una campagna Kickstarter per il gioco, che se dovesse andare in porto si trasformerà in un lungometraggio, con più canzoni e con un doppiaggio.

Nuren è, chiaramente, di un'esperienza concepita esclusivamente per Oculus Rift, che prende il meglio dei concerti virtuali e dei videogiochi; se gli sviluppatori riusciranno a finirlo, sarà il concerto in VR più lungo di sempre, e non dovrà nemmeno combattere con i problemi tipici di questi filmati, ossia il posizionamento delle telecamere. La grande quantità di stimoli isola perfettamente il giocatore dal mondo esterno e, trattandosi di un'applicazione passiva, è verosimile che non si verificheranno problemi come la motion sickness.


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