Magazine Ecologia e Ambiente

Nutrizione naturale? colorata di biodiversità

Creato il 12 novembre 2015 da Kia
vegan

fonte google img

Chi si avvicina per la prima volta alla cucina ed al “lifestyle” Veg -an o -etariano la prima domanda che sente dentro la sua testa è  “…e ora? mangerò solo insalatina ed hamburger di soia?”

Ecco, per sfatare i miti-maledizioni che circondano questa scelta, che può essere fatta in virtù di ragioni molto diverse (quella etica infatti ormai non è più la ragione unica ma molte sono le persone che scelgono di abbandonare cibi di origine animale per ragioni esclusivamente salutiste), mi sono chiesta come semplificare all’osso la risposta a questo dubbio amletico.

Bene, ho aperto la mia dispensa e a costo di sembrar una dispensatrice di liste della spesa vi voglio raccontare cosa la mia cucina conserva in fatto di “alimentazione” (la mia eh!)

Partiamo dalla base: verdura e frutta fresche, biologiche e di stagione, ove possibile addirittura coltivate da sè. Tra le verdure includo sempre cipolle, aglio e limoni che sono gli elementi “prezzemolo” della mia cucina insomma i #maisenza.

verdure di stagione novembre

fonte verduredistagione.it

cime di rapa casakia

fonte casakia.it

Sì avete capito bene “coltivate da sé”: io non ho un orto ho “solo” un terrazzo-orto (ma anche un balcone svolge la stessa funzione), in fondo lo spazio che serve per coltivare da noi qualcosina almeno di quel che ci serve non è così tanto come generalmente pensiamo…ve lo assicuro!

Un esempio proprio riferito a questo periodo autunnale è la raccolta che ho fatto di cime di rapa (proprio questa mattina tra l’altro), coltivate da semi autoprodotti e ora raccolgiendole poco alla volta potrò averne per un bel po’.

Ma pur essendo a novembre sto ancora raccogliendo piccoli (ed ultimi) pomodirini, prezzemolo e radicchio (visto che son da taglio), topinambur , zenzero, rosmarino, menta, melissa e stevia (ma anche tante erbacce commestibili che si possono raccogliere quando si va a fare una passeggiata!)

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fonte casakia.it

Passando invece a ciò che acquisto e che non manca mai a casa:

semi di casakia

fonte casakia.it

riso integrale, riso basmati, cous cous di grano integrale, farina di ceci (per far principalmente farinate ma anche le panelle che adoro!), farina di mais, fave, piselli, lenticchie (giganti, mignon, rosse, …), fagioli (neri, rossi, borlotti, cannellini.,..), miglio, quinoa, farro (l’orzo proprio non mi piace!), semi di mais (ottimi per i pop corn) e soia mung (che insieme alle lenticchie sono perfetti per farsi da soli freschissimi germogli).

Amo il tofu (che non faccio in casa solo perchè dopo sperimentazioni varie mi sono accorta che “il gioco non vale la candela”) che compro invece.

Tengo in casa farina di grano duro ( ma non solo, anche di farro o di segale) e pasta madre per poter panificare generalmente una volta la settimana, i granuli di kefir d’acqua per aver a disposizione questa meravigliosa bevanda che arriva dai popoli del caucaso ed uno starter di yogurt (di soia) per farmi lo yogurt di soia a partire da soia gialla secca e acqua.

E poi spezie come cannella, chiodi di garofano, curcuma, cumino, semi di coriandolo, peperoncino; zenzero fresco, alghe come kombu (essenziali per la cottura di legumi e cereali) e nori (perchè adoro il sushi…naturalmente in versione veg).

Quindi semi come mandorle, noci, pistacchi, nocciole, sesamo (con il quale si realizza facilmente in casa il gomasio con l’uso di semi di sesamo tostati e sale marino integrale), lino; uvette e prugne essiccate ed infine prugne umeboshi, tamari, olio extravergine d’oliva, aceto di mele, tè verde, caffè d’orzo (ma io lo confesso bevo anche il caffè quindi anche caffè biologico proveniente dal mercato equoe e solidale), sciroppo d’agave (io non uso lo zucchero!), lievito in scaglie, tahin, fiocchi d’avena, pasta di miso e marmellata (di solito della mia mamma o della mia nonna, quindi fatta in casa), cacao amaro e cioccolato fondente.

Queste sono essenzialmente le “cose strane” che un “chi mangia strano” come me consuma quotidianamente.

Con il tempo infatti da semplice esclusione di cibi animali la dieta (ossia lo stile alimentare quotidiano…e non dieta dimagrante!) si è rivolta sempre di più ad una cucina semplice e fortemente influenzata dalla tradizione e dalla macrobiotica.

Legumi e cereali vengono cucinati in pentola a pressione con il metodo ad immersione, le verdure a vapore sempre in pentola a pressione o dove è possibile (e se mi va) crude.

Infine amo i crauti fatti in casa e per farli uso un attrezzino fatto come una piccola pressa un tantino costoso ma molto utile (e che si compra una sola volta nella vita) e del sale integrale marino.

A volte essicco verdura e frutta, fiori o erbe per conservarle grazie al mio essiccatore fatto in casa.

Di stagione in stagione qualcosa cambia ma per partire basta poco.

Il pasto tipo è fatto da verdure crude, verdure cotte, legumi e cereali. Mi piace pranzare e cenare accompagnandomi con tè verde ma anche con acqua (praticamente quasi mai bevo succhi pronti o bibite ad esclusione di un bicchiere di vino di tanto in tanto, del sidro di mele fatto in casa e d’inverno delle spremute di agrumi fatte al momento).

La colazione prevede frutta, tè verde, yogurt con avena, uvette e marmellata o anche pane di pasta madre con marmellata.

Gli spuntini sono frutta o verdura cruda.

vegan books

fonte casakia.it

Il post cena per la serie “mmm ho vogli di qualcosa ma non so di cosa” di solito viene placato da pop corn fatti con una macchinetta simpatica che cuoce ad aria calda o cioccolata (fatta soltanto con cacao amaro, acqua bollente e sciroppo d’agave).

Insomma il mio esser strana alla fine si riduce tutto a questo almeno in fatto di alimentazione… alcuni testi che negli anni ho trovato utili e “di base” sono stati “Il Vegan in cucina” di Stefano Momentè,  “Macrobiotica” di Michio kushi e “l’orto dei germogli” di Grazia Cacciola.

Più spicciola di così non riuscivo… spero di esservi utile a voi soprattutto neo-veg

:)

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