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Nuvole chimiche

Creato il 14 novembre 2015 da Straker
Nuvole chimiche
I negazionisti sogliono ripetere che le scie da loro definite di “condensazione” sono del tutto assimilabili alle nuvole: è una menzogna, bell’e buona, ma anche una grossolana semplificazione da un punto di vista della nefologia, la disciplina che studia i nembi. Infatti anche le rarissime contrails non sono del tutto coincidenti con le nubi per i motivi illustrati nel volume “Scie chimiche-la guerra segreta”. [1] Qui ricordiamo che le formazioni nuvolose contengono nuclei di condensazione in misura molto maggiore rispetto alle vere e del tutto infrequenti scie di condensa: esse sono formate in gran parte da vapore acqueo e da residui della combustione (ossido di azoto, monossido di carbonio, idrocarburi come il metano, solfati, biossido di carbonio, particolato carbonioso e particelle metalliche). Questo spiega il loro carattere effimero ed inconsistente.
L’osservazione, uno fra i pilastri del metodo scientifico che i disinformatori ignorano in toto come gli “scienziati” accademici, in realtà rauchi bardi di regime, ci permette di comprendere che mai e poi mai una scia chimica è composta solo da vapor d’acqua o da cristalli di ghiaccio.
Esaminiamo una di quelle chemtrails persistenti ed igroscopiche (si ricordi che anche quelle evanescenti sono create ad hoc!) diffuse soprattutto quando si approssima un fronte perturbato. Le nuvole naturali, come è ovvio, cambiano di continuo forma e dimensioni, ora in maniera lenta e quasi impercettibile ora, sotto l’azione del vento, della pressione e dell’umidità, in modo rapido; una traccia chimica, invece, resta a volte per parecchio tempo pressoché immutata nel volume e nella configurazione, come fosse di pietra.
E’ evidente che è formata da composti (ad esempio il trimetillalluminio) che la rendono durevole e molto, molto densa. E’ vero che la scia tossica iperpersistente tende ad allargarsi e, mescolandosi con altri “pennacchi”, a generare una coltre opaca, ma questo cambiamento avviene con abnorme, esasperante lentezza. Talora sono necessarie dieci, quindici ore affinché tale metamorfosi si manifesti: ciò non accade con le nubi.
Ecco quindi un’altra dimostrazione, l’ennesima, che le scie chimiche non sono mai sovrapponibili alle nuvole.
[1] Vedi il capitolo II, Scie di condensazione vs scie chimiche, pp. 25-34.

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