Nuvole di Celluloide: Arrow, Tv e Social Media, Big Hero 6

Creato il 14 settembre 2014 da Lospaziobianco.it @lospaziobianco

Arrow

Intervistato nei giorni scorsi durante la Fan Expo Canada 2014 a Toronto, l’attore Stephen Amell ha avuto modo di parlare della nuova e attesta terza stagione del serial Arrow e di quello che aspetta il pubblico, soprattutto dopo gli sconvolgimenti avvenuti alla fine dell’ultima stagione.
Alla domanda su quanto tempo Starling City rimarrà tranquilla dopo che Slade Wilson è stato sconfitto, l’attore ha risposto fornendo alcuni dettagli su ciò che vedremo e sull’atmosfera che si respira nella città di Oliver Queen.

Non lo so. Quindici, 20 minuti. Facciamo menzione di questi fatti. Si tratta di un punto centrale nella storia della terza stagione. Non sorvoliamo sul fatto che c’è stato un terremoto e un assedio in un grande, immaginario luogo metropolitano. Questo è in realtà un punto focale per il personaggio di Brandon Routh, Ray Palmer. Si parla molto di come nessuno voglia più vivere a Starling City, nonostante il fatto che ci siano criminali in fuga all’inizio della terza stagione.

Rispondendo alla domanda di un fan inerente la famosa frase, ripetuta nella prima stagione (“Hai tradito questa città!“), e sul perché non fosse stata inserita nella seconda, Amell ha confermato che nei nuovi episodi questo incipit tornerà a essere presente.

Quella frase sta tornando nello show di quest’anno. Do il merito di questo a voi ragazzi perché era un elemento intricato per lo spettacolo nella prima stagione. Poi abbiamo sorvolato nella seconda. Le persone hanno incominciato a chiedere ‘Perché non lo dici più?’ Così, sono andato dai produttori e chiesi, ‘Perché non stiamo dicendo più questo?’ Hanno risposto, ‘Abbiamo sempre pensato che fosse una cosa per una sola stagione.’ E io dissi: ‘Davvero?’ Ma ora è di nuovo qui. E’ tornata.

Il dibattito con Amell, apparso molto disponibile a rispondere alle domande, è poi virato su Batman V Superman: Dawn of Justice e alle numerose voci, da lui stesso smentite, circa una partecipazione al film nei panni dell’arciere. Una cosa confermata nuovamente, evidenziando la netta separazione tra universo cinematografico e i progetti per il piccolo schermo.

Stiamo creando una Lega della Giustizia in tv per noi – ha detto Amell – Non credo che sia una cosa logisticamente possibile per noi partecipare a un film. Detto questo, non ho mai voluto sentire qualcosa che dicesse che lo show è in qualche modo giustificato, solo perché abbiamo partecipato a un film. Non credo che il mio personaggio parteciperebbe dal punto di vista cinematografico. Nel nostro show proprio ora, abbiamo Arsenal e Flash. Ci saranno Firestorm e Atom. Gli elementi per una Justice League sono già molto presenti nei nostri due serial ['Arrow' e 'The Flash' ndr].

L’attore ha poi parlato del rapporto tra Roy Harper (Colton Haynes) e Oliver, soprattutto ora che il ragazzo diventerà Arsenal, e sui nuovi flashback ambientati a Hong Kong.

Questa è la mia parte preferita della terza stagione, finora il rapporto tra il personaggio di Colton Haynes e il mio è buono. E’ come un rapporto tra fratello maggiore/fratello minore. La terza stagione è molto incentrata su Hong Kong. Aggiunge qualcosa di differente allo show.
Una delle cose interessanti quest’anno è che mai, al giorno d’oggi, abbiamo visto Oliver imparare nulla di nuovo, tranne forse a sorridere di più. In termini di combattimento, Oliver sta per imparare qualcosa di nuovo quest’anno, e ne sono molto entusiasta.


Le serie tv più attese dai social network

In Usa è ormai in partenza una nuova stagione televisiva, e come noto saranno molti i serial che cadranno sotto la scure spietata degli ascolti, mentre molti altri saranno quelli che riusciranno a sopravvivere. In questo contesto, gli analisti di settore si muovono su vari livelli, esaminando ogni piccolo cambiamento di umore nella percezione del pubblico rispetto ai nuovi show che stanno per debuttare, e uno degli elementi principali sono i social network, ormai fonte principale sugli spettatori anche in campo cinematografico.
Solo cinque nuovi serial stanno attualmente attirando un notevole interesse positivo, anche se i debutti della stagione autunnale sono ancora a settimane di distanza, come riporta un nuovo studio realizzato da Adobe, società specializzata del settore. Mentre per la maggior parte si parla ancora a malapena.

Oltre il 75 per cento dei programmi televisivi sono sempre inferiori a 100 menzioni (sui siti di social-media) al giorno – ha detto Tamara Gaffney, analista principale dietro l’Adobe Digital Index, parte della suite di programmi Adobe Marketing Cloud – quello che ci sta dicendo è che un sacco di show là fuori davvero non sanno come utilizzare i social media.

Tre degli show più attesi secondo questa ricerca sono basati su franchise di supereroi: Constantine, Gotham e The Flash, che saranno trasmessi su tre differenti network. Mentre per il resto si tratta di un altro spin-off di uno degli show più quotati della televisione, NCIS: New Orleans e infine How To Get Away With Murder, che vede coinvolta il produttore esecutivo di Grey’s Anatomy Shonda Rhimes.
La ricerca realizzata da Adobe indica che tutti e tre i serial basati su albi a fumetti hanno, tra gli utenti dei social media, un sentimento positivo superiore al 60%, guidato da Constantine, che ha il più alto sentimento positivo ed è più atteso tra i vari usufruitori dei social network. Gotham detiene invece un fascino più internazionale, soprattutto nel Regno Unito, che fa ben sperare per quanto riguarda una futura syndication della serie.
Lo studio ha esaminato i sentimenti e le percezioni dietro ogni menzione e frase su almeno una dozzina di social-media e piattaforme di blogging. L’elenco comprende: Twitter, Facebook, Google e YouTube. Ma anche siti come V Kontakte, Reddit, Dailymotion, Flickr, Instagram, Tumblr, Disqus, Foursquare e Metacafe. Lo studio ha analizzato più di 2 milioni di menzioni durante i mesi estivi.
Nel frattempo, la The Television Critics Association ha compilato nei giorni scorsi una lista dei serial più promettenti della stagione, che ha visto Gotham con Ben McKenzie ottenere il punteggio migliore.
La serie creata da Bruno Heller si è infatti piazzata al primo posto nelle categorie “Most Promising New Show” e “Most Promising New Drama”.

Big Hero 6

Intervistati nei giorni scorsi da CBR, i registi Don Hall e Chris Williams hanno parlato della realizzazione di Big Hero 6, il primo film animato Marvel/Disney.

Non avevo mai letto il fumetto. E’ stato il titolo a portarmi verso questo progetto. Era molto intrigante, e all’inizio ho pensato qualcosa come: ‘Big Hero 6? Voglio dire, che cosa è? Non ne ho mai sentito parlare!’
Poi ho visto una squadra di supereroi giapponesi e ho riconosciuto un paio di personaggi, Sunfire e Silver Samurai; penso che quello che mi colpì di più era che fosse molto divertente. I personaggi erano molto divertenti e soprattutto, come nei fumetti di Chris Claremont, c’era una sorta di amore verso la cultura pop giapponese. Tutti qui siamo grandi fan di Miyazaki. Un sacco di gente ama gli anime. Quindi mi sono sentito davvero appropriato per questo. Lavorando su di un film inerente un rapporto tra un bambino e un robot, abbiamo capito che potevamo davvero girare questo film – ha dichiarato Don Hall.

Sì, abbiamo sicuramente amato le sfide in questa pellicola, e siamo entusiasti di realizzare una storia come questa, sia per la trama davvero impegnativa su di un ragazzo che perde suo fratello e trova un robot che diventa il fratello surrogato, sia per le sue influenze dagli anime – ha aggiunto il collega e co-regista Chris Williams.



Per quanto riguarda invece l’approccio avuto nei confronti della pellicola, che è targata Disney ma per la prima volta contiene anche elementi della Casa delle Idee, Wiliams ha risposto.

Il nostro rapporto con la storia è differente. Ognuno può identificare ciò che rende un film Disney. Nella scaletta dei film Disney – soprattutto nei film d’animazione Disney – c’è una certa aspettativa, che di solito è una specie di verità emotiva universale. E il fatto che siano senza tempo. E vogliamo rispettarla. Vogliamo fare un film che sia senza tempo. Vogliamo credere che le generazioni attuali un domani staranno ancora guardando e divertendosi con Big Hero 6… ma allo stesso tempo, non possiamo essere limitati. Non possiamo permettere che si dica: ‘Bene, perché è un film Disney, non si può fare questo o non si può fare quest’altro’. Questa è stata molte volte una delle nostre sfide principali: come facciamo a imprimere questa sensazione, ovvero che sia un film che possa stare sullo scaffale accanto a questi altri classici film Disney senza tempo? E’ stata anche l’intenzione di avere questi elementi che non si sono mai visti prima in un film Disney e trovare una propria personalità a rendere tutto questo davvero emozionante per me.

Hall e Williams hanno poi descritto nel dettaglio la figura del robot Baymax, il cui design voleva ricordare quello di un supereroe, ma in maniera differente.

La sua purezza, il suo altruismo assolutamente puro, è attraente. Dal punto di vista narrativo, mi piace come questo personaggio interagisce con i personaggi, e di come siail rapporto tra Baymax e Hiro. E’ qualcosa che si percepisce come una sorta di aspirazione: non sarebbe bello se tutti potessimo essere altruisti come Baymax? E una delle cose che ho amato in particolare di questo apparentemente semplice design – solo i due occhi e senza bocca, e tutto ciò che può fare è lampeggiare e inclinare la testa – e il pubblico è invitato a dedurre e interpretare cosi tanto di lui. La minima cosa può significare tanto, la gente può davvero entrare nella testa di Baymax, anche se è apparentemente così limitata. La gente capisce quando è perplesso o se sta cercando di risolvere un problema. Si capisce quando egli sente empatia o quando sente soddisfazione. Il pubblico è invitato a proiettare queste cose su Baymax, e mi piace. Questo è qualcosa che fa così bene all’animazione…

Captain America 3

Intervistato nei giorni scorsi da Crave Online Joe Russo e il fratello Anthony Russo hanno parlato del terzo capitolo sulla leggenda vivente, confermando che sperano di rivelare presto il titolo della pellicola.

Abbiamo bisogno di una pausa. Abbiamo lavorato su Captain America 3 da febbraio. Siamo esausti. Siamo al lavoro sul film e spero che faremo degli annunci presto e speriamo che le persone saranno eccitate quando sentiranno quello che stiamo facendo. Se avete parlato con Kevin [Feige, presidente di Marvel Studios] il titolo è probabilmente da dieci anni nel suo cervello. Fa tutto parte della road map che ha disposto, ed è tutto parte di un piano più grande.
La grande cosa che sapevamo di dover affrontare in Cap 2 era la caduta di Hydra. Allo stesso modo vi è una grande idea al centro di Cap 3. Ma come ci arriviamo dipende tutto da noi. E penso che il motivo per cui la Marvel ha avuto tanto successo è perché ha ideato un piano così chiaro, che tutto è interconnesso e che stanno costruendo un capitale emotivo con ogni film che è quindi possibile non inserire in quello successivo – ha detto Joe Russo.

Alla domanda circa l’annuncio della data di uscita, avvenuta tempo fa, e la pressione a cui sono sottoposti e se questo possa influire sui programmi, Anthony Russo ha così risposto.

C’è sicuramente abbastanza tempo. Non credo che ci sarà qualche problema, soprattutto perché abbiamo lavorato su di esso per cinque mesi. La Marvel è incredibilmente organizzata, una società molto efficiente. Penso che quello che fanno di diverso da altri studi è che hanno un processo di post produzione estremamente efficiente che è gestito da un genio, e penso che questo rende possibile realizzare i loro film in maniera molto tempestiva.

Gotham

In una conference call svoltasi un paio di giorni fa, lo showrunner Bruno Heller ha parlato di Gotham, il serial targato Fox che ci porterà a scoprire le origini dei personaggi della saga di Batman, oltre a raccontare dettagliatamente Gotham City prima dell’arrivo dell’Uomo Pipistrello.

E’ una storia urbana, è la vita della città. Gotham è un mondo onirico che ognuno condivide. Ognuno ha una visione di Gotham nella propria mente. Devi creare un mondo tridimensionale che sia credibile, ma che possieda anche quegli elementi fantastici. Pensiamo a New York negli anni ’70, quando era buia, ma sexy e carismatica. Lo show si basa molto su quel mondo credibile, ma fantastico. E’ allo stesso tempo reale e un po’ surreale. Ciò significa che hai una vasta e potente tela su cui lavorare. Gotham è un personaggio centrale, non è un incidente il fatto che lo show si chiami Gotham.
Per me, l’attrazione immediata di questa storia è proprio la possibilità di raccontare storie di origine. Questi sono gli aspetti leggendari dei supereroi che mi piacciono di più. Questo è un mondo che tutti conoscono. Tutti sanno chi è Batman, e chi sono l’Enigmista e il Joker… E’ come vedere le foto dei tuoi genitori prima che tu nascessi, c’è qualcosa di intrinsecamente affascinante in tutto questo.
Ci sono alcuni personaggi che sarebbero molto difficili da mettere sullo schermo. Non abbiamo escluso nessuno. Siamo alla ricerca di personaggi con un dramma e una storia su come sono arrivati ​​dove sono adesso. Siamo anche alla ricerca di personaggi che possano vivere nel mondo reale di Gotham. Non si tratta di superpoteri, si tratta di super-volontà, per dirla così.
Ho parlato con la DC per molti anni prima di arrivare ​​a questo punto e atterrare su Gotham. Dieci anni fa, questo non sarebbe stato possibile. Penso che sia in parte lo splendore di ciò che i Nolan hanno fatto per rivitalizzare il franchise di Batman… Direi che la differenza tra gli altri show [Arrow e the Flash] e questo è che ci sono un po’ di esigenze differenti qui, a causa della rete. Questo deve fare appello a un pubblico ancora più ampio. Deve fare appello a persone che amano Batman e Gotham e quel mondo, e anche alle persone che devi conquistare puntando sulla forza della storia e dei personaggi.

Cinebrevi

Project Casting riporta notizia di un altro annuncio effettuato dalla produzione di Ant-Man, la quale cerca uomini e donne per una scena che coinvolge alcuni barboni che sarà filmata a Fayetteville (Georgia). L’agenzia New Life Casting cerca in particolare attori sui 18 anni o più vecchi.

Radius e The Weinsten Company hanno reso noto che la pellicola Snowpiercer diretta da Bong Joon Ho ha incassato 6 milioni di dollari dal settore Video On Demand, doppiando praticamente gli incassi al botteghino americano, fermi a 4 milioni di dollari.

La Digital Domain ha diffuso alcune immagini dietro le quinte sulla realizzazione di alcuni degli effetti visivi di X-Men: Giorni di un Futuro Passato.



Bleacher Creatures sta pianificando una linea di figure DC Comics che rappresentano i più grandi eroi della Terra dai film Man of Steel e dalla trilogia di Batman firmata Christopher Nolan, oltre che dai film di Superman di Richard Donner e dalla serie tv degli anni ’60 dell’Uomo Pipistrello.



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Un caro saluto ad Andrea Marcheselli, che mi segue dai tempi di Movie Comics e ora su Nuvole di Celluloide.


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