Ci sono, non sono ancora espatriata nottetempo senza avvisare nessuno. Anche se in fondo sarebbe un’ipotesi da non trascurare.
In questi 8 giorni di blackout, son successe un sacco di cose.
Mentre la Madunina, che da tempo ha smesso de brilar, la brusava e anche parecchio, tutti se la prendevano con Angelino nostro, ormai conclamatamente ministro dell’inferno.
Angelino, uno di noi, uno che, ammettiamolo, un po’ è incapace di suo, e un po’ è sfigato proprio.
Val però la pena fare qualche considerazione a margine.
Per Expo, sinora, ci son stati più arrestati che stand completati. E questo è un fatto.
E pure dove si è completato, meglio stenderci una trapunta. Si è infatti già staccato un pezzo del padiglione turco. Franato in testa ad un’incolpevole donna, rimasta ferita. Forse però non è tutta colpa nostra. Resta infatti il dubbio che tutto fosse pronto per accogliere la vista papale.
Resta che Expo, a conti fatti, si presenta come gli studios di Cinecittà. Con la differenza che farlo a Cinecittà sarebbe costato meno. Molto meno.
Renzi, per parte sua, fa il consueto sfoggio di buona educazione e dimentica di ringraziare Prodi. Poi, si riprende e dichiara «Nessuno nega a Prodi un ruolo straordinario per Expo». Non precisa che, fosse per lui, in quel ruolo ce lo vedrebbe con una pala in mano.
Ma non siamo disfattisti. Nel primo giorno pare ci sia stata un’affluenza straordinaria di visitatori. In realtà erano operai travestiti, ma teniamocelo per noi.
Milano, in compenso, il 1° maggio viene messa a ferro e fuoco.
Alfano si distingue per arguzia: ‘Evitato il peggio’. In effetti, almeno, non ha piovuto.
Poi aggiunge: ‘Massima durezza per i farabutti con il cappuccio’. E il sospetto che si riferisse a Salvini è forte.
Però una cosa buona l’Expo l’ha prodotta. Viene arrestato Ercole Incalza. Massimo dirigente del ministero delle Infrastrutture che ha resistito a ben 7 cambi di governo.
Il ministro Lupi, poi dimissionario, ne tenterà un’appassionata difesa definendolo un ‘tecnico autorevolissimo’. Che è pur vero, a ben pensarci. Ogni volta che quest’uomo proferiva parola, qualcuno metteva mano al portafogli.
P.S.
Seriamente, non credo che Expo apporterà alcun beneficio ed è la ragione della contrarietà che espressi già a suo tempo (e che valeva pure per le fortunatamente abortite olimpiadi romane). Al netto di qualsiasi considerazione (sociale, ambientale) che già avrebbe dovuto indurre a riflettere, ritengo che le spese sotenute per Expo non saranno compensate dalle entrate e questo, un paese come l’Italia, in questo momento, non se lo può, semplicemente permettere. Così come ritengo che i black bloc non abbiano nulla a che vedere con Expo in sé, ma con un bisogno di violenza che si esprime in occasioni di eventi, ma non in ragione degli stessi.