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Oasi in vetta

Da Giuseppe Capone

Oasi in vetta

Las Vegas Lodge

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Mountain Chalet Obertreyen

Mignon, romantici, essenziali, ma con tutti i confort. sono i nuovi paradisi ad alta quota. Tra spa, champagne, piatti tipici e paesaggi da fiaba. E' il rifugio neoslow per chi arriva in ciaspole, per chi ama il fuori pista, il fondo e  le altre specialità da meditazione. Il nuovo rifugio deve essere in alto, molto in alto, inseguendo la neve fresca, il silenzio, la bellezza.
Il Las Vegas Lodge può essere considerato il precursore di questa nuova tendenza. L'idea è venuta a Ulli Crattolave, gloria dello sci locale: una baita tradizionale landina che guarda l'Alta Val Badia dall'alto di 2.050 metri e si raggiunge solo in sci o ciaspole tra i boschi, ma svela all'ospite il wi-fi, schermi piatti, un ristorante gourmand, un design tutto legno, pietra e camino che si declina in forme "funky" con linee contemporanee, gran vetrate con vista piste e sgabelli da cocktail bar newyorkese. Dieci le camere, tutte matrimoniali di stile.

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AlmHotel Col Raiser

Stesso numero di camere, stessa attenzione maniacale al comfort nella pelle di un baita settecentesca, per il Mountain Chalet Obertreyen, nella valle Aurina tirolese, con una scenografica vetrata living room che si affaccia sulle cime imbiancate. L'AlmHotel Col Raiser, in Val Gardena, si è appena dotato di un centro benessere ad alta quota. Non ci si può ancora pernottare, ma sono precursori di questa tendenza due nuovissimi ristoranti.
Il primo è il Sunny Valley di Santa Caterina Valfurva, massiccia baita di grandi tronchi, stile Yukon, che sembra guardare da sempre la valle dall'alto, e invece è stato appena assemblato. In pieno Parco Nazionale dello Stelvio: siamo a 2.775 metri sul mare tra l'Ortles-Cevedale e l'Adamello dal capo ghiacciato. Il legno è il kelo, pino lappone cresciuto almeno cento anni, la pietra è locale, il ristorante ruota intorno al gran camino per le grigliate.
Il secondo è il nuovo Solden Ice-Q, ristorante alpino di cristallo sulla cima del Gaislachkogl a Solden in Austria. Oggi, la più alta tavola gourmand delle Alpi: raffinata e colorata cucina del territorio con supervista a 3.040 metri.

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Lej da Staz

Di questi tempi sono capolavori di architettura contemporanea perfino i bivacchi, gusci che accolgono gli escursionisti d'alta quota e il loro sacco a pelo nelle tappe verso le cime.
Un esempio? Il Bivacco Gersutti, sigaro ipercromatico in bilico sotto la Grandes Jorasses, versante nord del Bianco a 2.853 metri.
Un altro esempio? Il Vuerich, capanna di legno e metallo appena inaugurata in cima al Foronon del Buiz, sopra Udine. Entrambi vanno ad energia solare e in entrambi si dorme gratis.

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Mazot Les Tines

La tendenza baita chic, rustica e curata dentro, trionfa anche a St. Moritz. Qui, l'indirizzo del momento non è uno degli storici hotel, ma la piccola baita Lej da Staz, sul lago ghiacciato. Un pugno di stanze, antichi legni e uno staff e servizi appena rinnovati e cucina engadinese rivisitata. Per un weekend ultraromantico, meglio arrivare con la slitta-carrozza. A cena la dolce coppia in gita engadinese prenoterà ancora dal maestro chef Retho Mathis, nella cittadella dei ristoranti stellati che sporge da uno dei picchi più alti del comprensorio, ma questa volta da De Fat Moonk, nuova location alpino-trendy di pietra viva e tavoloni di legno autoctono.

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Petit Nid

Ancora più piccoli, ancora più romantici. Mazot Les Tines è una cabina di di legno a due piani in un giardino privato boscoso nell'omonimo villaggio; una casetta per due nel silenzio tra Chamonix e Argentière. E' lo chalet più romantico delle Alpi.
Un opzione più semplice ed economica? Nella defilata Valtournenche valdostana, in stile locale, dai legni ai tessuti, dai menù al dialetto dei proprietari, il Petit Nid, nella minuscola frazione di Evette, ha innumerevoli fan, specie tra i patiti del Nordic winter walking. I proprietari offrono la colazione in costumi regionale.

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Petit Marmotte

Ancora in Francia, a Courchevel, tra le piste dell'Alta Savoia, hi-tech e amatissime dal jet-set francofono, l'indirizzo da prenotare è nel villaggio residenziale Le Portetta. Qui tra minihotel e lodge, sulla pista Courchevel 1650, si nasconde la Petit Marmotte: una casetta di legno solo per due persone raccolta intorno al camino.
Ma il luogo ancora più indicato per il perfetto week end d'amore è collocato sull'altro lato dell'Arco alpino, tra gli chalet del villaggio di Almdorf, a Seinerzeit, in Austria, non lontano dal confine friulano: La Baita matrimoniale. Praticamente casa Heidi, ma col piumone, la doccia caldissima e lo champagne. Meravigliosamente sospesa su un albero a qualche metro dalla neve e dal resto del Pianeta.

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